Stai già avendo paura? Se non ne hai evidentemente non hai mai incontrato uno yurei! … in questo articolo parliamo di spiriti e fantasmi giapponesi. Se sei una persona facilmente impressionabile forse è meglio non continuare la lettura.
Cosa sono gli Yurei
La parola yurei identifica in senso generale i fantasmi della tradizione giapponese. Pronunciato con la U allungata yūrei e scritto in giapponese 幽霊, dai kanji di “yū 幽 evanescente” e “rei 霊 anima o spirito“. Non devono essere confusi con i mostri giapponesi chiamati YOKAI.
Secondo la tradizione giapponese, tutti gli esseri viventi hanno uno spirito o un’anima (reikon). Quando la loro vita è giunta al termine il reikon lascia il corpo in attesa del funerale, per poi riunirsi oltre con i propri antenati. Se il rito funebre viene svolto correttamente, lo spirito del defunto diventa un protettore della famiglia a cui torna a far visita ogni anno ad agosto durante la festa dell’Obon, giorno in cui i famigliari ringraziano e pregano per i loro defunti.
Gli yurei sono reikon (anime/spiriti) dei defunti trattenute nel mondo terreno, incapaci di passare oltre e raggiungere l’aldilà. Questa particolare condizione può avvenire per una morte violenta, una vita piena di rimorsi, suicidio con motivazioni di odio o rancore verso qualcuno, un forte desiderio non realizzato o per la mancanza di un funerale.
Come si presentano a noi
Inizialmente gli yurei erano rappresentati come normali persone vive, finché nel Periodo Edo (1600-1867) con lo sviluppo della letteratura, pittura e teatro iniziarono a essere descritti e raffigurati con precise caratteristiche, le quali hanno continuato a mutare nell’era moderna con la cinematografia.
Il personaggio di Sadako del film “The Ring” il cui rancore si trasmette grazie a una videocassetta che ucciderà entro una settimana chiunque la guardi, ha fortificato nell’immaginario collettivo la figura di uno yurei in forma femminile, dai capelli lunghi e neri con veste bianca e in grado di contorcere arti e collo in qualsiasi angolazione.
Altra opera cinematografica che ha rafforzato la forma dello yurei attraverso il cinema è la trilogia “The Grudge”, che non dista molto dalla figura di Sadako in “The Ring”.
La figura storica dello yurei degli ultimi due secoli è data ad “Oiwa“, personaggio di una celebre opera teatrale “Tōkaidō Yotsuya Kaidan” rappresentata la prima volta nel 1825. Il marito di Oiwa tenta di avvelenarla, senza riuscirci per la bassa dose di veleno. Non la uccide ma la sfigura in modo mostruoso, sciogliendole il viso al punto da farle cadere un occhio sulla guancia e perdendo gran parte dei capelli. Quando Oiwa scopre cosa il marito ha fatto, tenta di scappare dalla stanza ma accidentalmente si taglia la gola con una spada. Durante la morte maledice il marito e tutti coloro che lo hanno aiutato a compiere quell’orribile atto. Il fantasma di Oiwa perseguiterà il marito e i suoi complici calmandosi solo dopo che avrà procurato ad ognuno di loro la morte.
Forme di fantasmi giapponesi
Yurei: JIBAKUREI
Sono gli spettri delle persone morte suicide e con forti rimpianti, generalmente infestano un luogo. Il principale luogo dove si può percepire la loro presenza è ad AOKIGAHARA: LA FORESTA DEI SUICIDI … e se i numeri non sono un opinione, in Giappone ci sono oltre 30.000 suicidi ogni anno e questi spettri sono di un numero notevole.
Yurei: IKIRYŌ
Sono spiriti di anime viventi che si allontanano dal corpo per perseguitare una persona verso la quale provano un forte desiderio di vendetta e odio, ma al contrario possono anche non essere vendicativi e stare accanto ai propri cari quando la morte è loro vicina. Sono una tipologia di spirito in grado di agire in modo vendicativo ma anche benevolo in base alle situazioni.
Yurei: GAKI
Nati e diffusi nella tradizione buddhista, sono fantasmi di persone morte nella pratica ossessiva dei propri vizi. Hanno un aspetto ripugnante caratterizzato da una piccola bocca e un grande ventre. Sono condannati eternamente all’insaziabilità di particolari oggetti. Vagano sulla terra, talvolta tormentato qualche malcapitato.
Yurei: FUNAYŪREI
Sono gli spiriti dei morti naufraghi in mare e se vengono fatti salire su una nave la fanno affondare. Le leggende narrano che siano gli stessi marinai ancora in vita in modo inconsapevole a provocare la loro morte, offrendo un mestolo allo spirito con il quale riversa acqua del mare sull’imbarcazione.
Yurei: ONRYŌ
Sono spiriti vendicativi e sono i più pericolosi tra gli yurei, che tornano a perseguitare chi li ha maltrattati in vita. Prevalentemente hanno un aspetto femminile, lunghi capelli neri con un volto pallido e indossano il kimono bianco usato nelle funzioni funebre.
Yurei: UBUME
Sono innocui, spiriti di madri morte nel dare alla luce un figlio. Desiderano solo incontrare i propri figli e l’amore che nutrono verso loro le spinge a rimanere nel nostro mondo per stargli accanto.
Yurei: GORYŌ
Sono fantasmi vendicativi appartenuti all’aristocrazia, morti per intrighi di palazzo o traditi dai loro servitori che tornano a esigere vendetta. Secondo le leggende, questi fantasmi sono talmente potenti da essere in grado di scatenare a loro piacimento fenomeni atmosferici colpendo le colture, causando terremoti e incendi. L’unico modo per scacciarli è l’intervento di un monaco in grado di compiere i riti necessari.
Yurei: ZASHIKI-WARASHI
Sono fantasmi dei bambini morti, generalmente dispettosi ma non sono pericolosi.
Yurei: HYŌIREI
Spettro che si impossessa del corpo di un vivente, simile alla possessione demoniaca. Si scaccia attraverso un esorcismo.

Come scacciare uno Yurei
Esiste solo un modo per scacciare uno yurei, eliminare la sua ragione per restare in questo mondo soddisfacendo il suo desiderio. Molte volte consiste nel trovare i suoi resti e dargli degna sepoltura con un rito funebre.
Nel caso di un fantasma onryō (yurei vendicativo) per riuscire a scacciarlo bisogna dare seguito alla sua vendetta ed è una cosa non sempre possibile, i loro sentimenti d’odio sono talmente forti che in alcuni casi sopravvivono anche dopo che lo scopo è stato raggiunto.
In casi di yurei particolarmente malefici, si richiede l’intervento di un esorcismo che può essere praticato da un monaco buddhista o shintoista. Sono due religioni diverse ma entrambi i riti dell’esorcismo hanno l’obiettivo di facilitare il passaggio dello spirito per mandarlo oltre questo mondo.
Come evocare uno Yurei
Esiste un modo per evocare uno yurei diverso dalla classica seduta spiritica. Si presenta come un gioco, ma non dovrebbe mai essere fatto e scherzare con quello che non si conosce è pericoloso, soprattutto quando parliamo di evocare gli spiriti.
Gli yurei si evocano attraverso un gioco chiamato “Hyakumonogatari Kaidankai” diffuso in Giappone durante il Periodo Edo. In una stanza a notte fonda più giocatori accendono una candela, ed ognuno deve raccontare un kwaidan (storia di fantasmi) spegnendo al termine la propria candela. Nel frattempo la stanza diventa sempre meno luminosa, finché si arriva al termine dell’ultimo racconto per poi spegnere l’ultima candela, diventando totalmente buio … in quel momento in casa si evoca e manifesta uno yurei.
All’epoca era un gioco praticato anche dai samurai per mostrare il proprio coraggio … ma per favore tu non farlo! Spesso gli spiriti vengono evocati con questi giochi proprio da chi non ci crede!
Fiaba per bambini con uno Yurei, per i figli dei giappominkia
C’era una volta uno Yurei, uno spirito giapponese che aveva il compito di vegliare sui bambini e proteggerli durante la notte. Una sera, mentre stava pattugliando le case dei bambini, notò che c’erano alcuni di loro che non andavano molto bene a scuola.
Preoccupato per la loro sorte, lo Yurei decise di entrare nel loro letto di notte per parlare con loro e offrire il suo aiuto. I bambini erano un po’ spaventati all’inizio, ma presto si rilassarono e si aprirono con lo Yurei, raccontandogli le loro paure e le difficoltà che incontravano a scuola.
Lo Yurei ascoltò attentamente e poi spiegò loro che non dovevano essere tristi o preoccupati, perché lui era lì per aiutarli. E così, ogni notte, lo Yurei visitava i bambini e li aiutava a fare i compiti, a studiare e a capire meglio le lezioni.
Con il tempo, i bambini cominciarono a vedere dei miglioramenti nei loro voti e a sentirsi più sicuri di sé. E anche se lo Yurei non poteva essere sempre con loro, sapevano che sarebbe sempre stato lì a proteggerli e a incoraggiarli.
Grazie all’aiuto dello Yurei, i bambini impararono a credere in se stessi e a lavorare sodo per ottenere ciò che volevano. E anche se lo Yurei doveva tornare alla sua dimora spirituale, lasciò i bambini con il ricordo di una storia d’amore e di speranza che avrebbero portato con loro per sempre.
Secondo te, esistono gli yurei? Scrivilo sotto nei commenti, grazie!
wow questa cosa non la sapevo, devo dire che è una cosa molto interessante.
P.S finalmente trovo un sito che spiega bene gli argomenti