Studiare giapponese all’università (non farlo)

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🔴 Vuoi studiare la lingua giapponese? 🔴
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Sei un ragazzo che sta finendo le superiori e vorresti poi iscriverti a lingue orientali per studiare giapponese all’università? Questo articolo, più pippone che articolo è l’opinione di una persona che sarei io in arte Minkia, che in Giappone ci abita da molti anni e che conosce svariati italiani che hanno preso questa laurea … è un punto di vista di un singolo e non di tutti, sta a chi legge sapere prendervi spunti di riflessione e valutare cosa farne.

Studiare giapponese pippone introduttivo

Il consiglio se non si fosse capito dall’introduzione è di non iscriversi a lingue orientali! Nulla contro chi ha fatto questo percorso universitario, ma oggettivamente è una laurea che vale meno di zero. E va anche bene, sono dell’idea che si può studiare quello che piace e appassiona e non solo pensando alla prospettiva lavorativa … ma il problema è che in tre anni universitari si impara il giapponese quanto fare un corso in Giappone intensivo di soli tre mesi/sei mesi. E se il corso si allunga a nove mesi (studiando molto), si parla giapponese meglio del 98% dei laureati che ci hanno dedicato tre interi anni di studio!

Il giapponese non è un fine ma un mezzo

Questo vale per il giapponese come per qualsiasi altra lingua! Per trovare lavoro la conoscenza del giapponese è un ottimo mezzo, ma non si studia tre anni di università per imparare qualcosa che si può imparare da soli! Lo stesso corso di GiapponeseOnline.com è in grado d’insegnare quello che si impara in un biennio universitario, terminato questo corso lo studente può continuare lo studio da autodidatta! Ma fare un corso online non si perdono tre anni di università!

Mi sono laureato in lingue orientali

Congratulazioni per la tua laurea! Adesso cosa fai? Vai in Giappone a perfezionare la lingua in una scuola intensiva? Queste scuole hanno corsi trimestrali, generalmente di 8 classi (4 trimestri = due anni studio) con la prima classe per chi parte da zero. Prima d’iniziare il corso farai un’esame per valutare la tua conoscenza e dal risultato la scuola ti assegnerà la classe … il 20% di questi ragazzi che ripeterò decine di volte nell’articolo hanno studiato tre anni giapponese all’università, vengono messi nella terza classe insieme a quelli che hanno iniziato a studiare da zero solo sei mesi prima … il 75% che sono la maggioranza li mettono nella seconda classe con chi studia giapponese da tre mesi … e il 5% di sfigati pace all’anima loro, addirittura vengono messi nella prima classe con chi non conosce nulla di giapponese se non forse l’hiragana (laureati – tre anni di studio, in classe con chi non parla una parola).

Adesso che lo sai, vuoi ancora dedicare tre anni a studiare giapponese all’università per finire in Giappone in una seconda/terza classe con chi ha iniziato a studiare da solo tre/sei mesi? Non sarebbe meglio studiare da autodidatta o farsi un corso trimestrale/semestrale in Giappone che non è gratuito, ma non costerà mai quanto tre anni di università? E usare tre anni per laurearsi in altro?

Studiare giapponese in Giappone

Nelle scuole intensive i tuoi compagni di classe saranno per il 60/70% asiatici e 30/40% occidentali, questa percentuale varia da scuola a scuola. Potresti essere l’unico italiano della classe o avere uno o massimo due compagni della tua nazionalità, in alcuni casi potresti essere l’unico italiano dell’intera scuola … durante le lezioni gli insegnanti parleranno solo giapponese, nessuna parola o spiegazione in lingua inglese! Neanche scritta, tutto e solo giapponese! Ci si può rivolgere all’insegnante solo in giapponese! Questo anche per chi parte dalla prima classe dove la conoscenza del giapponese è zero assoluto!

I tuoi compagni diventeranno i tuoi amici di questa esperienza di studio, parlerai con loro solo giapponese! Tre ore al giorno di lezione per cinque giorni la settimana, mini test giornalieri a inizio e fine lezione, un test approfondito della settimana generalmente di venerdì, un mega test a metà trimestre e il super test alla fine trimestre! E se non passi il super test, perdi il trimestre e lo rifai! … Ovviamente se vuoi tenere alta la media dei voti, alle tre ore di lezione aggiungi non meno di quattro ore di studio giornaliere.

Dalla terza classe si studiano 8 kanji al giorno per cinque giorni la settimana, che sono 160 kanji al mese! È un metodo di studio intensivo e molto stressante per corpo e mente, ma dopo sei mesi il giapponese si impara veramente e non dopo tre anni!

Ok scuola intensiva, ma non sono ricco

L’università si può frequentare tornando a casa dai genitori la sera, oppure trasferendosi in una nuova città pagando un affitto. Nel primo caso moltiplica tre anni di trasporti, tasse universitarie, piccole spese quotidiane per mangiare, vita sociale con i compagni … 400/600 euro al mese che sono 5/7mila euro l’anno, quindi circa 15/20mila euro tre anni? E nel caso in cui dovessi pagare un affitto, bollette e spesa? Anche condividendo un appartamento una città come Roma, Milano o Venezia una stanza singola non costa meno di 500 euro, aggiungendo tutti gli altri costi siamo a 1000/1200 euro al mese? Che sono circa 35/45mila euro per un triennio di studio fuori casa dei genitori!

I costi che si affrontano per un percorso universitario sono un investimento sul futuro della persona e non c’è modo migliore di spendere i soldi quando ti danno una formazione, ma che senso ha spendere questi soldi e investire tre anni di tempo quando in solo sei/nove mesi in Giappone impari di più?

Un corso in una scuola intensiva in Giappone costa circa 450 euro al mese, da aggiungere 400 euro per una stanza singola in una guest house … aggiungiamo altri 300/400 euro per trasporto e cibo. Per un mese di scuola e costo vita siamo sui 1.200 euro, che condividendo la stanza con qualcuno possono scendere a 1.000 euro. Aggiungiamo 600 euro di aereo per arrivare in Giappone! … se farai un corso trimestrale pagherai circa 3.500-4.000 euro, se farai un semestre circa 6.500-8.000 euro! E ti garantisco che in un semestre in una scuola intensiva (con il dovuto studio da mattina a sera), oltre fare una delle esperienze più belle della tua vita e conoscere compagni di mezzo mondo, parlerai giapponese meglio che studiare tre anni in un’università di lingue orientali in Italia!

Su richiesta, queste scuole trovano piccoli lavori come cameriere o altro di massimo 28 ore settimanali … lavorare non è consigliabile se si frequenta solo un trimestre perché la performance di apprendimento scende di molto, ma dal semestre all’anno di studio permette di ridurre del 60% i costi con i guadagni dal lavoro … non bisogna essere ricchi per studiare sei mesi giapponese in Giappone, bisogna esserlo per studiare tre anni in Italia!

Questo articolo non è incentivare ad andare a studiare giapponese in Giappone, ma è disincentivare ad iscriversi a lingue orientali in Italia!

Se non studio lingue orientali, cosa faccio?

Fai quello che vuoi, drogati, lavora, vai su Tinder, iscriviti a qualunque facoltà ti insegni qualcosa … ma non prendere un percorso di studio dove andresti a imparare in tre anni quello che impareresti in Giappone in 180 giorni.

Ma io voglio andare a vivere in Giappone

Allora inizia da adesso a studiare giapponese … ma non è l’università in lingue orientali la giusta strada per andare a vivere in Giappone. Iscriviti al corso di GiapponeseOnline.com, studia almeno due ore al giorno e se studi con continuità finirai il corso in circa 8-10 mesi. Terminato il corso avrai la base per continuare a studiare da solo con i maggiori libri usati in mezzo mondo che sono scritti solo in giapponese!

Ma una laurea ha comunque un valore

In Giappone se presenti la tua laurea in lingue orientali con il massimo dei voti è come non averla … esiste solo un attestato riconosciuto in Giappone che certifica la conoscenza della lingua giapponese, si chiama Noryoku Shiken (JLPT) CLICCA QUI ed è un esame ufficiale dello stato giapponese che viene svolto in tutto il mondo una volta l’anno, in Giappone due volte. In Italia si può fare a Roma, Milano e Venezia.

Il JLPT è suddiviso in 5 livelli, il JLPT5 è il più elementare e il JLPT1 il più complesso. Chi ottiene la certificazione JLPT1 ha certificato la massima conoscenza della lingua e dei kanji, ma basta il JLPT2 per avere le porte spalancate al 95% dei lavori. Alcuni studenti di lingue orientali laureati, quando va bene riescono a prendere il JLPT4, quelli più sfigati passano il JLPT5 e qualche genio particolarmente studioso riesce a passare il JLPT3 (tre anni dedicati di studio) … chi fa un anno e mezzo di scuola intensiva in Giappone (sesta classe) partendo da zero senza lavorare e quindi studiando tutto il tempo ha il JLPT2 assicurato … un anno e mezzo/ due anni (sesta-ottava classe) il JLPT1! … sia chiaro che non lo regalano, bisogna studiare tanto!

Studiare giapponese all'università

A lingue orientali si studia anche altro

Bisogna scegliere due lingue, di cui una sarà quella principale e visto il tema dell’articolo sarà il giapponese … ma se tre anni dedicati di giapponese come prima lingua impari come 180 giorni in una scuola intensiva in Giappone, come pensi ti venga insegnata la seconda lingua che è meno importante della prima? E se la seconda lingua fosse orientale, magari il cinese che è trenta volte più complesso del giapponese, oltre studiare i saluti e contare fino a dieci cosa pensi d’imparare?

Ovviamente ci saranno anche corsi di cultura, legislatura, storia asiatica e altro, tutte materie che migliorano la tua cultura ma che non ti servono concretamente a niente … se vuoi imparare queste cose guarda dei documentari su YouTube o comprati un libro di storia del Giappone.

Allora non devo studiare giapponese?

Non ho detto questo, ho detto di non prenderlo come percorso di studio universitario … se vuoi studiare giapponese avrai i tuoi motivi, fallo! Ma non buttare via soldi e anni per quello che puoi imparare in 1/5 del tempo in una scuola in Giappone o da autodidatta con GiapponeseOnline.com … poi la vita, soldi e tempo sono i tuoi 🙂

Il Giappone mi piace, ma non voglio viverci

Un motivo in più per non iscriverti a lingue orientali … il giapponese non è una lingua difficile se studiata con costanza, ma se non si parla con continuità si dimentica, soprattutto i kanji. Se fai lingue orientali e non vivrai in Giappone o non parlerai, dopo meno di un paio di anni il tuo cervello cancellerà e il giapponese che conoscevi lo perderai … e in quel momento rimpiangerai di avere dedicato tre anni di università per avere imparato una lingua che avrai in gran parte dimenticato.

E gli italiani che abitano in Giappone?

In Giappone ci sono tre tipologie d’italiani. Quelli che hanno fatto lingue orientali, appena arrivano in Giappone si rendono conto che la loro conoscenza è tale da riuscire a ordinare al ristorante, chiedere indicazioni stradali e affrontare discorsi elementari … queste persone concordano che gli anni di studio non gli sono serviti per avere molto di più rispetto agli italiani arrivati senza nessuna conoscenza della lingua. Chi è laureato in lingue orientali ha un vantaggio di tre/sei mesi e nei casi migliori nove mesi rispetto a chi non ha nessuna conoscenza di giapponese. Vuoi essere una di queste persone?

Il secondo gruppo d’italiani sono sposati con cittadini giapponesi, se non imparano la lingua dal partner o sul posto di lavoro frequentano un corso di tre mesi fino a un anno di scuola intensiva … se il loro giapponese è zero assoluto partono dalla prima classe e dopo tre mesi quando iniziano la seconda si trovano nuovi compagni arrivati dall’Italia appena laureati o laureandi con tre anni di studio!

Il terzo gruppo di italiani sono chi ha una qualifica specifica come artisti, ricercatori, tecnici, designer, informatici, insegnanti … o altro purché ci sia una qualifica alla base. Se queste persone hanno una qualifica è perché hanno avuto la saggia idea di non iscriversi a lingue orientali, la loro qualifica non gli è stata regalata ma appresa dal percorso di studi che hanno fatto.

Non ho qualifiche, posso vivere in Giappone?

Se studi lingue orientali certo che non hai qualifiche. La lingua giapponese non è una qualifica ma un mezzo! Anche se dimostrata con un JLPT1, non dà diritto al visto per vivere in Giappone. Per riuscire a vivere in Giappone senza essere sposati e avere un visto matrimoniale, serve un lavoro qualificato … e non è lavorare in un ristorante italiano o alla reception di un hotel con il giapponese perfetto. Chi studia lingue orientali tre anni, arriva in Giappone e ci rimane da tre mesi a un anno di media come studente, anche se è possibile estendere il visto di studio fino a due anni. Terminata la scuola il livello di giapponese si alza notevolmente, ti salutano tutti con un grande inchino e tornerai in Italia perché non troverai un lavoro qualificato in grado di darti un visto … non è la regola, ma va quasi sempre a finire così.

Parlo per esperienza personale … di una quarantina di persone che ho conosciuto e che hanno fatto questo percorso, volendo tutte rimanere in Giappone, solo tre/quattro ci sono riuscite! Quindi circa un 10% … adesso ti è chiaro come funziona?

Se chi avesse fatto lingue orientali avesse scelto altro, ingegneria o design per sparare facoltà a caso, in Giappone avrebbe fatto un corso di sei/nove mesi per imparare la lingua e con la sua laurea avrebbe trovato un lavoro specifico e qualificato che gli avrebbe dado diritto a un visto lavorativo … non è certamente matematico, ma penso che la possibilità di riuscirci passi dal 10% al 50% … percentuale che diventa 90% quando si è ricercatori.

Ma con lingue orientali guardo gli anime

A questa osservazione posso solo che mandarti a fare in culo … 😉 e sappi che dopo tre anni di lingue orientali non riusciresti neanche a comprendere un anime realizzato per bambini delle scuole elementari, lo capiresti forse solo grazie alle immagini (^_^)

Allora come studiare giapponese?

In Italia con GiapponeseOnline.com … sono un ex-studente soddisfatto e so quanto ho imparato e quanto mi sia servito prima di venire in Giappone a vivere, quindi lo consiglio continuamente come fanno altri centinaia di loro studenti … se farai questo corso e andrai in Giappone a frequentare una scuola intensiva, inizierai dalla seconda classe … esattamente come laurearti in lingue orientali ma senza perdere tre anni di tempo e soldi!

Dovute precisazioni

Questo articolo è stato scritto con il riferimento “università di lingue orientali” come se fossero tutte uguali, non è così! La Ca’ Foscari a Venezia è un’eccellenza, ma è solo una di tante università. Anche se ti laurei in questa università e prendi un JLPT3 (3 anni di studio dedicato) o un JLPT2 con i voti minimi tirati, con una scuola intensiva servirebbe 1/3 del tempo … quindi se vorrai fare questo percorso di studio, almeno scegli questa eccellenza.


Hai fatto lingue orientali? Scrivi gli insulti sotto nei commenti, grazie!

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69 Commenti

  1. (Premetto che non faccio lingue )Si ma la scuola in Giappone costa 10 volte di piu dell’uni e inoltre una volta finita cosa fai ? E come se non bastasse molte persone che hanno fatto la scuola in Giappone hanno detto che è un’esperienza fantastica ma che si fanno le stesse cose che si possono fare benissimo da soli con le autocorrezioni ( tranne la conversazione ovviamente )
    E poi a certe univeristà di lingue o mediazione si possono studiare anche tre lingue insieme per tutti e tre gli anni con lezioni anche di traduzione e interpretariato.
    Per lo studio del giapponese tuttavia hai pienamente ragione dato che io ho raggiunto un N3 in 2 anni completamente da autodidatta. Però ora all’uni vorrei studiare anche l’inglese il cinese e l’arabo che comunque vengono insegnate in un livello decisamente migliore e più alto del giapponese e mi piacerebbe studiare anche tutta la parte di cultura e letteratura.
    Non saprei cosa fare

    • certamente studiare in Giappone costa dieci volte di più, ma tre anni di università e sei mesi in Giappone, il costo è lo stesso. Per esempio tu sei riuscito in due anni ha raggiungere N3, in Giappone lo avresti raggiunto in 6-9 mesi … poi certamente se il tuo interesse è studiare altre lingue e culture, forse l’università può fare per te. Il fulcro di questo articolo era che non si diventa dottore o ingegnere senza fare l’università, ma si può imparare qualsiasi lingua senza fare l’università in maniera migliore e più veloce, e usare quegli anni universitari a studiare altro.
      Le lingue non sono un fine ma un mezzo per trovare lavoro … viviamo in un mondo connesso, anche rimanendo in Italia con internet si ha accesso a informazioni e occasioni per imparare qualsiasi lingua da autodidatta, meglio ancora andando a vivere e lavorare sul posto. Poi ci sono molti fattori tra cui i soldi, la famiglia e molto altro, Comunque sia, in bocca al lupo per la decisione che prenderai per il tuo futuro 😉

  2. come fai ad imparare con il corso intensivo se non sai una parola di giapponese e non ti spiegano in inglese?

    • Una lingua completamente diversa come la tua se vuole essere imparata in pochi mesi, questo è il sistema. Non si fa nessuna domanda all’insegnante se non in giapponese, se non sai fare la domanda arriverai alla risposta con la tua logica attraverso lo studio.
      Le prime lezioni sono molto grafiche e quindi bene o male si riesce quasi sempre a capire tutto. Ovviamente questo è un metodo di apprendimento che funziona solo se fatto in modo intensivo, quindi 6-7 ore al giorno di studio con tre ore di lezione … generalmente i compagni non sono italiani e quindi si cerca di comunicare con loro con quello che si è imparato.
      Tre mesi intensivi e parli meglio di tre anni universitari. Il problema ovviamente è il corso importante di un corso intensivo, ma che costerebbe comunque 1/3 di tre anni universitari.

  3. Ma se io mi volessi iscrivere alla Ca Foscari è una buona università per studiare il giapponese?
    Almeno quella laurea ti servirà a qualcosa ?

    • Per quanto riguarda l’università è assolutamente la migliore in Italia per imparare il giapponese. Mentre per la laurea, come scritto nell’articolo è solo un pezzo di carta senza alcun valore … non c’è lavoro che potresti trovare con quella laurea che non potresti fare senza averla. Quello che serve (come scritto nell’articolo) è il JLPT, che è l’unico attestato riconosciuto a livello internazionale (e assolutamente in Giappone) che attesta la conoscenza del giapponese.

  4. Ciao , mia figlia vorrebbe andare in Giappone per frequentare uno di questi corsi intensivi
    appassionata di Manga fin da piccola
    quale istituto giapponese mi consigli
    grazie

    • Ti consiglio la ARC Academy. Ci sono sedi a Tokyo, Osaka e Kyoto. Personalmente ti consiglio Osaka, perché nonostante la scuola abbia gli stessi prezzi, il costo della vita è inferiore e soprattutto l’affitto potrebbe costare la metà. E si può andare in affitto ad un paio di km dalla scuola per raggiungerla a piedi o in bicicletta, cosa molto difficile a Tokyo.
      Vai su google e cerca ARC Academy e troverai informazioni sui loro corsi, compreso i prezzi.
      Nonostante Kyoto sia una città molto affascinante, la sede della scuola di questa città è molto piccole quindi eviterei.
      Sei/nove mesi in questa scuola con studio intensivo, e fidati che tua figlia parlerà giapponese meglio di tre anni in università.
      Sei o nove mesi in Giappone sono un costo importante e tutto immediato, ma soldi parlando, costerebbe meno di tre anni di università … senza contare la bellissima e unica esperienza che solo vivendo in Giappone potrebbe fare.

  5. La laurea paga sempre, io ho vissuto in Asia e se sai bene l’inglese e la lingua locale (cinese, coreano, giapponese).. non hai idea delle porte che ti si aprono con una laurea. Un esempio potrebbe essere fare l’insegnante, fattibile solo con il pezzo di carta (per non parlare del visto).

    • Certamente, le mie riflessioni non erano che non serva una laurea, ma una laurea in giapponese. Insegnare certamente, ma non è un italiano a insegnare giapponese ma un madrelingua. Il consiglio è di laurearsi in qualcosa di utile … sono comunque d’accordo che una laurea all’estero apre portoni, ma fidati non in giapponese.

    • Assolutamente così, purché non sia una laurea in giapponese perché sarebbe come non averla. Come dici tu una laurea importante, poi si vola subito in Giappone dove si frequenta un corso intensivo di giapponesi e poi le occasioni lavorative in un modo o nell’altro si presenteranno 😉

    • Certamente, infatti nell’articolo ho scritto più volte di affidarsi a GiapponeseOnline.com, permette di saltare il primo corso trimestrale in Giappone. Generalmente i corsi nelle scuole intensive sono divisi in quattro corsi trimestrali. Saltare il primo corso trimestrale vuole dire risparmiare oltre tre mesi, anche molti soldi.

    • Questa è una domanda non facile, certamente il consiglio è sempre di prendere una laurea … per quanto andare in Giappone dopo le superiori sia meglio perché sei più giovane, è anche vero che se la vita in Giappone dovesse essere solo un’esperienza per poi tornare in Italia, si è più vecchi e senza una laurea in mano. Una laurea che ti dia sbocchi lavorativi è sempre meglio da avere … ma il fulcro dell’articolo, è proprio di non avere una laurea in lingue orientali, ma laurearsi in qualcosa che sia veramente utile. Quindi il migliore consiglio che posso darti è di finire le superiori, laurearti in qualcosa che ti piace e nel frattempo studia giapponese da autodidatta. Terminata la laurea voli in Giappone e fai un’esperienza di studio che ricorderai tutta la vita 😉

  6. ma se uno volesse fare il traduttore? ad esempio a me piacerebbe tantissimo tradurre libri, fumetti ecc dal giapponese all’italiano e viceversa, in quel caso cosa e dove bisognerebbe studiare?

    • se una persona studia giapponese all’università, sarà forse in grado di tradurre il titolo di un libro. Tradurre dal giapponese all’italiano è cento volte più semplice dal tradurre dall’italiano al giapponese, ovviamente parlo di libri che se tradotti devono essere perfetti. Che strada devi prendere? Arrivare ad un livello di giapponese come fossi un madrelingua, puntare ad un livello N1 entro due anni, più almeno 2-3 anni in Giappone parlando e pensando in giapponese. Se invece ti accontenti di tradurre dal giapponese all’italiano, direi che basta un N1 senza per forza altri 2-3 anni in Giappone. Ovviamente il giapponese come ogni altra lingua la si migliora di anno in anno, ma siccome la tua domanda era fare il traduttore di lingue di libri, ovviamente si parla sempre di massimo livello, e anche quando avrai questo livello ci sarà sempre qualcosa da imparare. 😉
      Se questo è il tuo sogno, scuola intensiva in Giappone per due anni, tantissimo studio e poi in bocca al lupo per il tuo futuro.

  7. Ciao avrei una domanda, io vorrei andare a fare l’università direttamente in Giappone, il giapponese lo so abbastanza bene (N2), consigli questa esperienza oppure meglio laurearsi in Italia? Perché il mio intento è quello di diventare insegnante di lingue in Giappone, secondo te è fattibile?
    Grazie in anticipo per la risposta.

    • Se il tuo obiettivo è diventare insegnate in Giappone, presumo di italiano, il consiglio è di fare in Italia un corso che ti prepari a questo lavoro. Molte persone all’estero si improvvisano insegnanti di italiano, ma chi ha studiato per diventarlo ha molte più possibilità di essere assunto in scuole di livello in grado di darti uno stipendio per vivere, cosa non sempre possibile in piccole scuole locali. Qui trovi informazioni https://www.ditals.com/certificazioni-di-didattica-dell-italiano-a-stranieri/ … se poi hai un JLPT2, con una certificazione che attesta la preparazione per insegnare italiano, troverai lavoro in qualsiasi angolo del mondo, in Giappone in grande città come Tokyo o Osaka il lavoro è garantito 😉

      Quindi il mio consiglio è di non usare tempo/soldi per laurearti in giapponese in Italia, ma cerca di ottenere la certificazione N2 e una laurea per insegnare italiano.

  8. (premettendo che non sono nato in Giappone né ho parenti) sarebbe fattibile insegnare il giapponese in italia ? (insegnante privato o di università) Bisogna avere un N1 per insegnare? ma più che altro, a parere tuo, sarebbe un lavoro fruttuoso da fare in Italia ? grazie.

  9. la vedo dura, perché studenti e scuole tendono a prediligere madrelingua. Potrebbe anche essere che tu sia più portata all’insegnamento del giapponese di un madrelingua, ma in genere una scuola non prende un italiano per insegnare giapponese, perché sa che avrebbe in questo modo più difficoltà a trovare studenti. Fare lezioni in privato, dipende tutto dalla tua bravura a trovare studenti e riuscire a fargli capire che puoi insegnargli il giapponese anche senza essere la tua prima lingua.
    Lavoro fruttuoso? Assolutamente no. Se ti piace l’idea di insegnare una lingua, insegna italiano online trovando studenti in tutto il mondo. Ci sono siti dove tu insegni e loro i trovano studenti, ovviamente pagando loro una commissione … non so dirti adesso i nomi dei siti, ma se cerchi in qualche modo li troverai 😉

  10. Mi hai demoralizzato molto… Ho 45 anni, potenziale disoccupato, maturità scientifica, sono stato testato inglese con livello upper intermediate (praticamente un B2 advanced), ma non ho un certificato; ho frequentato un paio di corsi dilettantistici di giapponese, dopo aver visitato il Sol Levante. Viste le prospettive italiane, sarei tentato di andare a studiare in loco, con la speranza di potermi insediare.
    La vedi impossibile?
    Grazie

  11. Se la tua conoscenza di giapponese è un B2 e non hai un certificato, non sarà difficile procurartene uno facendo un esame specifico. Con i tuoi corsi dilettantistici di giapponese certamente non puoi lavorare in Giappone, ma non è detto che tu abbia buttato il tuo tempo, perché spesso una delle più grandi difficoltà dello studio del giapponese è proprio iniziare a studiare, quindi in linea di massima sai già cosa ti aspetta. Fare quindi un corso avanzato in Giappone, avrai cmq più vantaggi di chi di giapponese proprio non conosce niente. Per quanto riguarda l’età non preoccuparti, nelle scuole intensive l’età vai dai 18 ai 60 anni, in Italia avere 45 ed essere in classe con un ragazzo è certamente una situazione strana, ma non lo sarà in Giappone dove i compagni saranno di tutte le nazionalità del mondo. In Giappone non è difficile trovare lavoro, ma la vera difficoltà sarà trovare un lavoro che ti permetta di ottenere un visto lavorativo per poterci vivere. Certamente fare un corso intensivo ti permette di rimanere con il visto da studente, ma per quanto il tempo del visto studente sarà scaduto, dovrai avere trovato un lavoro in un’azienda che ti sponsorizzerà per poter rimanere in Giappone. Non preoccuparti della tua età, chi ti scrive ha un anno meno di te e sa cosa sta dicendo, le occasioni in Giappone SE HAI CAPACITA’ E CONOSCENZE, un lavoro salta sempre fuori. Certamente serve però almeno un anno di scuola intensiva, tempo necessario per imparare bene la lingua e guardarti in giro per cercare lavoro. E cerca di ottenere un attestato di alto livello di conoscenza di inglese, che aiuta ad aprire porte soprattutto in Giappone. In bocca al lupo.

  12. dopo aver letto questo articolo adesso mi sento veramente confusa… frequento il terzo anno di liceo scienze umane e da poco frequento un corso di giapponese, il prossimo anno se riesco vorrei fare l’anno in Giappone o comunque studiare qualche mese lì, dopo il liceo vorrei andare alla Ca Foscari per studiare giapponese e coreano, con queste lingue ci vorrei lavorare per poi andarmene dall’Italia, cosa mi consigli di fare?

    • Se farai dei corsi intensivi di lingua giapponese in Giappone, devi sempre pensare a trimestri. Se farai tre mesi farai una classe, se saranno sei mesi allora due classi. Devi studiare giustamente per il liceo, ma se riuscissi a studiare due ore costanti tutti i giorni, in due anni potresti riuscire ad ottenere un JLPT3 … con questo livello (JLPT3) parleresti giapponese meglio del 90% dei laureati in giapponese, quindi non avrebbe per te senso fare la Ca’Foscari. È un’ottima università, oltre che insegnarti la lingua ovviamente ti insegna molto anche sulla cultura orientale e tante altre materie, ma che oggettivamente non ti serviranno a trovare lavoro.
      Il consiglio è di avere come obiettivo il JLPT3 da ottenere entro la fine delle superiori. Terminate le superiori, se hai le possibilità fai sei mesi intensivi in Giappone con obiettivo di ottenere JLPT2. Per raggiungere questo livello non basta fare 3 ore di giapponese in classe al giorno, ma devi aggiungere altrettante ore di studio, quindi bene o male la tua testa sarà per 6-7 ore al giorno sullo studio della lingua.
      Un JLPT2 ti apre molte porte per trovare lavoro in Giappone, ma non ti da’ diritto ad avere un visto di lavoro … quindi poi cosa studiare nella vita non posso certo dirtelo io, ma vista la tua giovane età, potrai parlare meglio giapponese tra due anni (con tantissimo studio) rispetto a chi fa la Ca’ Foscari.
      La laurea della Ca’ Foscari ti farà trovare lavoro? Assolutamente no … bisogna fare l’università solo pensando al lavoro che si troverà nella vita? Dal mio punto di vista no, ma dedicare tre anni e spendere soldi per studiare giapponese all’università, è veramente una scelta sbagliata. Sapere la lingua giapponese bene (JLPT3, ma meglio 2) ti apre tante possibilità di lavoro all’estero, ma non sarà la laurea alla Ca’ Foscari ad aumentare queste possibilità.

  13. Sottolineo tutto, i più fortunati e svegli finita la triennale capiscono che non devono proseguire con la magistrale. Dopo 3 anni brillanti da 110 e Lode conditi da certificazione N3 (sulla carta, liv reale N2), volontariato a Sapporo, esp. studio e stage a Tokyo, la cosa più attinente che sono riuscito a trovare professionalmente è stato un call center in Italia in cui i clienti giapponesi scarseggiavano. Consiglio: fate qualcosa che vi insegni a produrre qualcosa di valore. Probabilmente non sarà comunque facile ma almeno saprete fare qualcosa di concreto o più richiesto. Se avete propensioni per materie economico/finanziarie, chimica, ingegneria informatica etc non esitate a scegliere quelli. Le lingue all’univesità sono per aspiranti linguisti e ricercatori universitari di tematiche attinenti con licenze di pratica professionale per traduzioni e interpretariato. STAY AWAY! ah stessa cosa più o meno per la lingua cinese e coreana, non credete.

  14. Salve io avrei intenzione di iscrivermi all’università di lingue orientali, per il giapponese, ma io avendo un diploma in informatica (84 punti), se studio il giapponese sia con l’università e con il corso online, le possibilità di riuscire a vivere in giappone quante sono? Ti ringrazio in anticipo

    • Allora, che tu studi informatica non c’è collegamento con un corso online e un’università di giapponese. Forse la tua domanda era “quante possibilità ho di rimanere in Giappone da informatico?” … se la domanda era questa, la risposta è “ci sono molte possibilità”. Ma essere informatico è molto vago, se sei un programmatore specializzato in linguaggi di programmazione le possibilità di trovare lavoro sono molto buone, ma se per “informatico” intendi che sei uno smanettone e sai costruire siti con wordpress e simili, le possibilità ovviamente sono di meno. Dipende quanto sei bravo in quello che fai, ma questo vale sia che tu voglia lavorare da informatico in Giappone come in Italia o negli Stati Uniti. Per quanto in Giappone ovviamente gli informatici non manchino, essere un buon programmatore bene o male di permette di trovare lavoro un po’ ovunque in tutto il mondo, quindi penso che anche in Giappone soprattutto in grandi metropoli come Tokyo, aziende che cerchino informatici stranieri penso ce ne siano. Ma ripeto che la correlazione essere informatico e fare un corso di giapponese online o università non c’è. Fare l’università di giapponese “può essere utile” se si pensa nella vita di fare il traduttore o qualcosa di affine, ma se sai già che la tua strada sarà l’informatica e desideri andare in Giappone, risparmia anni di università e investili direttamente in Giappone in una scuola intensiva. Fare il corso online citato nell’articolo, ti permette di guadagnare un trimestre intensivo, con un grande risparmio economico. Perché come scritto chiaramente nell’articolo, sono scuole molto costose ma che costano comunque meno di tre anni universitari. E cosa più importanti, sono tre anni di studio in cui puoi fare altro e il giapponese lo impari cento volte meglio direttamente in Giappone.

  15. Il mio obiettivo sarebbe quello di lavorare come insegnante in giappone, ma possibilmente non di italiano. Cioè, quali altre materie potrei insegnare (supponendo una buona conoscenza della lingua, che posso studiare anche senza andare all’università come hai detto nell’articolo)? A me appassiona molto la filosofia, letteratura e materie di questo tipo, sarebbe possibile insegnarle in giappone? Anche perchè so che spesso le lauree italiane/estere non hanno molto valore in Giappone, quindi se fosse necessario potrei puntare a fare l’università direttamente in Giappone. Quale sarebbe secondo te la strada migliore in questo caso? (non intendo la strada più facile, perchè se devo impegnarmi molto sono disposto a farlo ma voglio almeno sapere se ne vale la pena). Sono al quarto anno di liceo e so già hiragana/katakana/un pèaio di kanji e grammatica base, sto provando a studiarlo seriamente in questo periodo per portarmi avanti ed evitare di perdere troppo tempo dopo le superiori. Ti ringrazio anche per questo articolo, è stato utilissimo!

    • Sinceramente non me la sento di prendermi la “responsabilità” di dirti cosa studiare, più che altro il tema dell’articolo era “cosa non studiare”.
      Come hai detto tu e lo confermo, una laurea italiana (non giapponese) in Giappone non ha quasi nessun valore. Questo non perché i giapponesi non diano valore ad un titolo di studio, tutt’altro, ma perché il valore lo danno dall’università da cui è stato rilasciato. E anche se ti laurei alla Bocconi per fare un esempio, quindi università italiana d’eccellenza, per un giapponese che non la conosce non avrà valore. Ho molti amici italiani che si sono laureati in Giappone, proprio perché sapevano che una laurea giapponese in Giappone apre molte porte. Alcune grandi università, ma non sono in grado di dirti quali, hanno corsi specifici per stranieri, nel senso che utilizzano un linguaggio se pur giapponese più semplice, meno kanji, alcuni spiegazioni in inglese e questo aiuta non poco il percorso di studio. Se comunque alla tua giovane età hai già le idee così chiare, anche se non cosa studiare ma sul dove, cerca di usare questi ultimi due anni di scuola superiore per raggiungere un livello JLPT3. Su cosa studiare per poi insegnare, purtroppo non sono in grado di darti nessun consiglio. Ricorda però che sei molto giovane, prima di decidere dove si vorrà lavorare, serve anche provare a vivere in quel posto alcuni anni. Certamente meglio una persona come te, giovane che ha obiettivi ambizioni di tanti ragazzi della tua età senza sogni. In bocca al lupo per il tuo futuro.

  16. Salve, ho trovato casualmente il Blog mentre cercavo di sapere quali lingue orientali siano offerte dalle università italiane. Non è una mia necessità x scelta Uni e facoltà (giornalista già pensionata), solo puro interesse x l’Oriente. X via di conoscenze acquisite, aggiungerei alla mole di preziosi suggerimenti esposti sul Blog, due altre possibilità di sbocchi x chi si laurei in giapponese. O, meglio ancora, prosegua col dottorato. Può tentare la carriera accademica in Italia, non facile, ma nemmeno impossibile. Può, se intende risiedere in Giappone, insegnare invece italiano in università nipponiche. Esempi di entrambe le scelte arrivate in porto, esistono. Sono adatte a chi voglia studiare molto e farsi apprezzare dai docenti della sua Facoltà, che alla fine gli potranno dare delle dritte ad hoc. Per un percorso finalizzato all’apprendimento più rapido e fruibile della lingua, con cui potersi trasferire in Giappone, seguite senz’altro i consigli di giappominkia. Buona fortuna!

  17. Minchia. Avessi letto questo post prima di iscrivermi a Lingue e Letteratura dell’Asia e dell’Africa (ai miei tempi così si chiamava il corso all’unità) avrei risparmiato soldi e tempo.
    Mainaggioia!

    • certo che lo trovi. Il concetto è che il giapponese e cinese si può studiare senza andare all’università e poi il lavoro lo trovi comunque. Mentre solo per fare due esempi per rendere l’idea, non puoi fare il dottore o l’ingegnere senza fare l’università. E se si uscisse dall’università con un giapponese di alta padronanza potrei anche capirlo, ma dato che dopo tre anni di università si raggiunge il livello di tre o massimo sei mesi di scuola intensiva, capisci che dedicare tre anni per imparare solo la base della lingua per trovare lavoro che troveresti anche senza avere fatto l’università, non è molto intelligente.

  18. Sto per finire l’ultimo anno delle superiori e mi ero finalmente decisa di proseguire in seguito con una laurea triennale in lingue orientali e poi partire per il Giappone…ma il tuo blog e tutti questi commenti mi hanno messo in un’enorme difficoltà.
    Purtroppo il mio tempo per decidere sta scadendo e ora ho il dubbio sul da farsi, ma da come dite sembrerebbe meglio prendere una laurea in qualcosa di più importante e poi studiare la lingua se si ha intenzione di vivere ad esempio in Giappone.
    Mi ero convinta dell’UNI più che altro perché ho letto di molte persone che dopo aver conseguito la laurea triennale in lingue orientali, in questo caso Giapponese, studiavano là ancora due anni e poi trovavano impiego in alcune aziende a cui magari servivano degli intermediari o simili o anche altri tipi di lavori.

    • è vero, molte persone che studiano giapponese in Italia, vanno poi in Giappone e studiano uno o due anni per perfezionarsi … ma in realtà non si perfezionano, ma in Giappone si accorgono che in quei tre anni di studio in Italia hanno lo stesso stesso livello da chi in Giappone ha iniziato a studiare giapponese da tre mesi.
      Certamente che molti poi rimangono a lavorare in Giappone, ma non è grazie alla laurea a cui hanno dedicato tre anni, ma semplicemente perché vogliono vivere in Giappone e trovano lavoro nel turismo come lavorare in qualche hotel, ristoranti italiani … non importa il lavoro, ma quello che ti garantisco è che non è quella laurea che gli fa trovare lavoro, perché non vale meno di niente.
      La mia filosofia non è di studiare qualcosa per trovare lavoro o guadagnare, ma buttarsi in qualcosa che ti piace. Ma se ti piace studiare giapponese o vorrai andare in Giappone, puoi studiare questa lingua in tanti altri modi e non dedicando tre anni universitari. Studia quello che vuoi, poi va in Giappone e fai un anno di scuola intensiva, i primi sei mesi solo dedicati allo studio con una media di 8 ore al giorno dedicate, poi altri sei mesi studiando la metà del tempo ma facendo qualche piccolo lavoro nella ristorazione … poi se ti piacerà il Giappone dopo un anno che vi vivrai, valuterai se cercare un vero lavoro in grado di permetterti di viverci.

  19. Sono in quinto superiore e da sempre sono stato convinto nel fare mediazione linguistica, in modo tale da studiare giapponese, inglese e russo.
    Dopo aver letto questo articolo, ho un paio di dubbi.
    Secondo la tua opinione si dovrebbe direttamente volare in Giappone per studiare in 9 mesi ciò che imparerei in tre anni, cosicché possa risparmiare tempo e non avere una laurea che- a tuo parere – serve poco e niente perché mi qualificherebbe in un livello pressoché mediocre.
    Intanto, non ho intenzione di spostarmi in Giappone dopo le superiori, non sarebbe fattibile dal punto di vista economico e penso di non essere pronto.
    Se non dovessi studiare in Giappone, ci sono dei corsi da autodidatta. Sinceramente ci ho già provato, ma il giapponese non è come l’inglese, non è possibile imparare i simboli da soli, in proprio, solamente con l’aiuto di un sito. Dunque, dovrei optare per un professore privato, ma nel mentre cosa dovrei fare?
    Sono portato per le lingue, ma per risparmiare tempo dovrei prendermi una laurea in un qualcosa che fondamentalmente non mi piace, e fare nel mentre dei corsi di due ore al giorno se non di più per arrivare un livello avanzato? E la laurea che ho preso nel mentre a che mi serve? Se quel corso non mi piace, abbandono gli studi e mi ritrovo senza nulla comunque.
    Se non serve la laurea, a tua detta, figurati in diploma.
    Secondo me ci sono fin troppe incongruenze. Io desidero fare l’interprete e studiare più di una lingua, non è che posso mettermi a fare corsi da autodidatta per ogni lingua che vorrei studiare e aggiungere anche un altro corso universitario. Sarebbe un suicidio.
    Oltretutto, non serve una laurea per stesso lavorare nelle aziende come traduttore? In qualsiasi ambito esso sia?
    Poniamo il caso facessi dei corsi di giapponese, ma questi poi dove mi porterebbero senza una laurea? Bello, so parlare fluentemente e scrivere tutti gli alfabeti, e poi? Sono obbligato ad andare in Giappone o approdare all’insegnamento. Non è questo il mio obiettivo.
    Le lingue straniere sono richieste eccome, non tutti possono masticare una lingua adattandosi a reverso o google traduttore e, con gli anni, il tempo non lo hai per fare dei corsi intensivi, con tutto ciò che si avrebbe da fare.
    Non frequentare l’università sarebbe una pagliacciata, a mia detta e umile opinione personale.
    Sarebbe l’ideale imparare queste lingue e gettarsi nel mondo del lavoro, o no?
    Da autodidatta che cosa mai dovrei fare? Mi dovrei stare in casa con quel sito che dici tu, aspettando di diventare un master in lingua giapponese.
    Non vedo il motivo per il quale bisogna demoralizzare così tanto. Io vedo l’università utile, anche perché imparare da soli è utile fino ad una certa, bisogna conversare e fare pratica senno è inutile.
    Non prendo la laurea in lingue, né nulla di scientifico perché non sono portato, faccio dei corsi da autodidatta e con questi dovrebbero bastarmi per garantirmi un futuro?
    Vorrei solo la tua opinione, magari mi sbaglio.

    • Non ho scritto che non serve una laurea nella vita, ma che una laurea in giapponese non ha nessun tipo di valore. Fare un corso intensivo di 6-9 mesi si apprende quanto o più di tre anni universitari. Se vuoi fare il traduttore, non devi puntare ad una laurea ma ad ottenere JLPT che è l’esame di stato giapponese https://www.jlpt.jp/e/
      Certamente non consiglio di laurearsi in qualcosa che non piace solo per trovare un lavoro, ma se proprio hai solo passione verso le lingue e vuoi fare il traduttore, punta ad ottenere gli attestati internazionali che certifichino la conoscenza della lingua. Io abito in Giappone, ho tanti amici italiani qui che fanno traduttori professionisti, il 100% di loro sono lavori autonomi e quindi la laurea non è che ti sia richiesta da un’azienda, anche se ci sarà un’azienda che assume traduttori di giapponese, ti chiederanno il JLPT e non una laurea. Penso di avere conosciuto non meno di una cinquantina di persone laureate alla Ca’ Foscari o altre università in Giappone, forse tre di loro fanno i traduttori. Lo specifico, perché non vorrei passasse il messaggio che chi studia lingue orientali lo fa per fare il traduttore.
      Una lingua non è un fine ma un mezzo. Sai cosa fanno gli italiani laureati in giapponese che abitano in Giappone? Il 40% lavora nel turismo prevalentemente negli hotel, il 30% nei ristoranti come cameriere o cuoco e il restante 30% insegna italiano. Se non si fossero laureate in giapponese, ovviamente studiando la lingue in un altro modo, potrebbero fare lo stesso lavoro che già fanno.
      Per gettarsi nel mondo del lavoro servono delle competenze, la conoscenza del giapponese certificata con un JLPT è una di queste, non certamente una laurea. In bocca al lupo per il tuo futuro 😉

  20. Studio giapponese all’università e, detto sincero, concordo pienamente con te. Io lo faccio perché non ho altro che mi appassioni (ho sempre voluto fare l’insegnante, non importa in che parte del mondo), ma il 99% dello studio l’ho fatta da sola.
    In 6 mesi ho finito con l’N4, ora sto studiando per l’N3 e nell’arco di 3 anni ho intenzione di arrivare ad un buon N2. Tutto da autodidatta: l’università mi ha aiutato ben poco se non per chiarificare alcuni dubbi o imparare nuovi vocaboli, tutte cose a cui posso ovviare mediante immersione.
    Non posso dire la stessa cosa dei miei compagni: in 5 mesi di lezione (primo anno) abbiamo coperto metà del programma dell’N5, per non parlare del fatto che abbiamo imparato sì e no 100 kanji, contro i miei 800~ da autodidatta (e l’ho presa comoda!).
    Bisogna anche tenere a mente che non si studia solo giapponese, ma anche una miriade di altre materie, che ironicamente andranno a rallentare il proprio studio della lingua.

    In sei mesi ho finito il programma del secondo anno, ed alla fine di questo avrò terminato anche quello del terzo. Tutto questo in meno di metà del tempo, da autodidatta, in Italia.

    • è proprio questo che intendo, una persona può fare la peggiore università di lingua giapponese e in tre anni passare N2 o N1 se studia da autodidatta. Ho scritto e ripeto, tra il fare qualcosa che può dare possibilità di lavoro ma non piace e università di giapponese, benvenga quest’ultima. Ma il succo dell’articolo è che se ad una persona piace ed ha interesse per il Giappone e il giapponese, benvenga invece un’esperienza diretta e intensiva in Giappone. Comprendo che è un costo importante, ma tre anni di università non è detto che costino meno di un anno intensivo in Giappone, dove si può anche lavorare part-time durante lo studio e ammortizzare parte dei costi. Certo all’università non si studia solo la lingua, ma siamo così sicuro che siano nozioni che si possono apprendere solo in questo modo? Non ho mai sentito parlare di ingegneri o dottori che fanno l’università per studiare da autodidatta, ma accade spesso con lo studio del giapponese. Detto questo, ognuno scelga il proprio percorso di vita come meglio crede, questo articolo serve solo ad esprimere il punto di vista di una persona che abita in Giappone da oltre dieci anni, conosce il Giappone da oltre vent’anni ed ha conosciuto un alto numero di italiani che hanno studiato giapponese all’università.

  21. Sono all’ultimo anno di superiori e non ho mai studiato giapponese, la mia intenzione è quella di fare un corso direttamente in Giappone per poi trovare lavoro. Il problema è che non ho intenzione di frequentare nessuna università di nessun tipo al momento, ne in Italia ne in Giappone. Quante possibilità ho di trovare lavoro e di rimanere a vivere in Giappone senza una laurea ma con un buon livello di giapponese?

    • Una laurea in Giappone è veramente importante per un giapponese, ma lo è meno per uno straniero. Ovviamente dipende da quale lavoro vuoi fare. Se vuoi lavorare e vivere in Giappone, devi puntare ad imparare molto bene il giapponese nel minor tempo possibile, con molto bene intendo un livello N2, ce la puoi fare in un anno e mezzo di studio estremamente intensivo in Giappone. Sia chiaro per lavorare basta anche N3, ma con N2 dimostri di padroneggiare veramente la lingua senza problema, per poi in futuro fare N1.
      Le possibilità di trovare lavoro sono molto buone, ma non hai la libertà di scegliere il lavoro, con questo intendo che dovrai lavorare in quei settori dove hai alte possibilità di ottenere un visto di lavoro. In Giappone non basta avere un lavoro per avere un visto, devi avere un lavoro che il Giappone ritiene necessario per darti il visto. Se lavori per esempio come insegnante di italiano, in un hotel dove i clienti sono stranieri, in un’azienda dove fanno import/export con l’Italia, in questi casi ottenere il visto è “abbastanza semplice”, altrimenti è veramente dura. Ma la realtà è che non esiste nulla di certo, bisogna prima di tutto venire in Giappone e fare uno/due anni di studio intensivo della lingua, e mentre sei qui ti guardi in torno e capirai come funziona. In Giappone il lavoro non manca, questo è certo. Nella vita e questa è solo una mia opinione, più che una laurea bisogna sapere fare qualcosa, a volte alcune lauree servono e altre volte no. Non penso che sia giusto dire che una laurea non serve, ma posso dire che puoi trovare lavoro in Giappone anche senza averla, ma cerca di imparare il giapponese veramente bene in poco tempo senza fare passare 3-4-5 anni, sei giovane, dedica un anno e mezzo a studiarla 10 ore al giorno, poi mentre sei in Giappone capirai come funziona e capirai come trovare lavoro. In bocca al lupo per la tua vita.

  22. Buon giorno,
    ho 34 anni, con un diploma tecnico, infatti qui in italia lavoro come progettista/disegnatore solidworks.
    Secondo te son troppo vecchio per tentare un’esperienza in giappone? E il mio lavoro qui, sarà spendile poi in giappone?
    Grazie.

    • Per quanto riguarda l’età posso dirti che non ci sono problemi. Circa alla tua età, ma forse avevo 36 anni, ho fatto mezzo anno di corso intensivo in Giappone e quindi ti rispondo in base alla mia esperienza. Nelle scuole intensive l’età va dai 18 ai 25-28 anni, ma ci sono anche persone di tutte le età, mi è capitato di incontrare anche oltre 50enni. E mentre nella vita reale un 34enne difficilmente socializza o fa amicizia con un 18enne, in queste scuole lo scopo è imparare la lingua e si fa amicizia con tutti, quindi non avere paura di essere escluso dai tuoi compagni per via della tua età. Anche perché non sono tutti 18enni, ma in una classe magari c’è anche chi ha più di 34 anni, o comunque alche anno meno di te.

      Per la tua qualifica di lavoro purtroppo non sono in grado di risponderti. Posso solo dirti che in Giappone il lavoro non manca, è vero che gran parte degli italiani in Giappone lavora nel turismo o nella ristorazione, ma c’è comunque un 20% che fanno altro. Ma se si rientra in questo 20%, la conoscenza della lingua giapponese non deve essere base, ma ad un buon livello, direi non meno di un anno dedicato in una scuola intensiva, e un anno ha un costo economico importante. Ma se poi dopo questo anno ti si aprono occasioni di lavoro, allora vedi questi soldi spesi come un ottimo investimento.

      Fare un cambio di vita a 20-25 anni se poi dovesse andare male, si torna sempre in Italia e si è vissuta una bella esperienza. Se lo si fa a 34 anni, bisogna farlo con la testa sulle spalle e sapere che bisognare creare le condizioni migliori perché non ci sia un fallimento, perché andare un anno in Giappone, magari trovare lavoro per tre anni, ma poi il Giappone non piace più, tornare poi in Italia a 38-40 anni, in una nazione come l’Italia dove il lavoro non è così scontato da trovare, bisogna quindi avere un progetto molto chiaro e definito. Un cambio di vita Italia – Giappone si può fare a qualunque età, ma se il cambio non va a buon fine a 25 anni è una bella esperienza, se si hanno 40-45 senza un buon conto in banca possono essere problemi.

      La mia è comunque una risposta molto generica, perché se in Italia hai una casa di proprietà e abbastanza soldi per stare tranquillo anche senza lavorare qualche anno, è molto diverso che non avere una casa e solo 10-15.000 euro che userai interamente per un anno di scuola intensiva.

      Ci sono persone che nella vita rischiano e altre che hanno paura … io sono della categoria a cui piace rischiare. In bocca al lupo.

  23. Magari avessi letto questo articolo anni fa prima di iscrivermi a lingue orientali… ti ringrazio tantissimo ma purtroppo conferma tutti i miei peggiori timori
    Ho avuto due anni fa la possibilità di studiare giapponese per tre mesi a Tokyo, inutile a dirlo in tre mesi avevo completato il programma di un anno di università.. purtroppo non ho potuto continuare per via del costo, tornata in Italia pensavo che avrei fatto gli esami di lingua ad occhi chiusi e invece manco per sogno! Sono proprio impostati male, devi faticare il triplo per un livello base, ignorando tutti gli altri esami, finendo fuori corso e alla fine la lingua non la sai :/ al momento ho deciso di studiare giapponese privatamente online…mi sembra l’unica soluzione per prendere l’N2 ma non so cosa fare con l’argomento università…stringo i denti e finisco lingue orientali? (che varrebbe come non avere una laurea) oppure cambio università e riparto da zero continuando a studiare giapponese privatamente? Oppure mi concentro solo sul prendere l’N2? (ho 26 anni e l’idea di ricominciare una triennale mi spaventa un po’)Potrei trovare un lavoro anche in Italia con solo l’N2 senza laurea?

    • Avendo fatto tre mesi di scuola intensiva, ti sei resa conto che in 9-12 mesi termini l’intero programma universitario. Ma il costo è veramente elevato. Hai 26 anni anni e l’università l’hai iniziata, per quanto sia una decisione molto personale, il mio consiglio è di terminarla. Certamente non è una laurea che permette sbocchi di lavoro, ma come tante altre, non è che chi si laurea in filosofia abbia tutte queste opportunità. Io penso che nella vita bisogni fare quello che piace e non guardare lavoro o soldi, solo che “mi piace il Giappone e studio giapponese all’università” penso non sia un bene, proprio per tutto quello scritto sopra.
      N2 è un ottimo livello, già con N3 apre molte porte lavorative, con N2 hai la possibilità di poterti proporre a molte aziende in Italia che hanno legami con il Giappone. La differenza tra N2 ed N1 è sostanzialmente sulla conoscenza dei kanji, ma la capacità di parlare è pressoché uguale. N1 è un certificato che si ottiene studiando tantissimo i kanji, solo che dopo che lo si ha preso, si smette di studiare e si dimenticano per tornare ad una conoscenza di N2. Comunque sia, punta a N2 e termina l’università, questo è il mio consiglio. Ma ricorda che N2 lo otterrai solo studiando in autonomia, perché se segui il programma universitario, ovviamente dipende dall’università, se va alla grande raggiungi N3, anche se ho conosciuto molti laureati freschi di laurea che passavano N5 con difficoltà, quindi creati un programma parallelo per quanto riguarda lo studio del giapponese, e in questo modo tutti gli esami di giapponese li passerai ad occhi chiusi e potrai concentrarti sugli altri esami non specifici della lingua. In bocca al lupo 😉

  24. Complimenti per l’articolo innanzitutto. Purtroppo riflette parecchio la realtà. Per quello che mi riguarda, finito il liceo ho seguito il mio cuore iscrivendomi in lingue orientali e completando triennale e magistrale con votazione massima. L’unica cosa positiva dei miei cinque anni all’università è senz’altro stata la possibilità di studiare un anno in Giappone e portare avanti lì il mio progetto di tesi. Ho anche provato il JLPT N3, superandolo (inutile dire che l’anno in Giappone sia stato una manna dal cielo per correggere molti errori che all’università a stento ti fanno notare). Ora mi ritrovo in Italia con due pezzi di carta e zero opportunità, vedendomi negata per la seconda volta la possibilità di provare il certificato N2 per via del Covid. Inutile dire che per un po’ di tempo mi sono sentito tremendamente depresso, come se in questi anni non avessi concluso un bel niente. Tra qualche mese compio 27 anni, ad un anno esatto dalla mia laurea alla magistrale, e ultimamente sento il bisogno di espandere le mie conoscenze e rivolgermi altrove, magari a qualcosa da affiancare alla conoscenza della lingua giapponese. In soldoni, qualcosa di più concreto come ingegneria, su cui mi sto documentando il più possibile.
    Secondo la tua opinione, in quanto programmatore, sarebbe troppo tardi intraprendere un percorso di studi triennale in ingegneria informatica a 27 anni? Una volta finito, secondo te sarei troppo vecchio per trovare un’opportunità in Giappone in questo campo?

    • Tengo a precisare, che dal mio punto di vista, anche con un JLPT2 ti si possono aprire molte occasioni di lavoro, il problema è che non è intelligente fare tre anni di università per ottenere un JLPT, prima di tutto perché tu stesso hai scritto di avere ottenuto un JLPT3 con un anno in Giappone, vuole dire che se con la sola università con uno studio medio, si ottiene un JLPT4, anche se ammetto di avere conosciuto laureati freschi che il 4 non lo avrebbero passato. Poi certo dipende dall’università e da quanto impegno ci si mette. Un JLPT2 in Italia ti apre le porte verso le aziende italiane che fanno business o export verso il Giappone, o di aziende giapponesi che hanno sedi in Italia che vorrebbero tra i propri dipendenti italiani in grado di parlare giapponese. Se invece raggiungi un JLPT1 e una estrema padronanza del controllo della lingua, si apre il mondo delle traduzioni. Oppure sempre con un buon livello di giapponese, sempre rimanendo in Italia, si possono trovare occasioni di lavoro nel turismo per l’enorme quantità di giapponesi che vanno in Italia. Quindi la conoscenza della lingua non è un lavoro, ma un mezzo per trovarne uno dove è richiesta tale conoscenza.
      Chi ti scrive vive con internet, potrei definirmi un nomade digitale e posso dirti che conosco molte persone che fanno i programmatori, che non hanno fatto nessuna università. Ovvio che se vuoi lavorare per Google o qualche mega azienda che cercano programmatori, certamente vogliono che la tua formazione sia avvenuta via università, ma il 90% della altre aziende medio piccole, più che una laurea in ingegneria informatica, vogliono un programmatore che abbia esperienza e conosca i vari linguaggi. Ho amici italiani che hanno fatto i programmatori in Giappone e adesso lo fanno a Milano, i quali si sono formati da soli. Non è molto diverso dal JLPT, fare il programmatore è qualcosa che ti deve piacere prima di tutto, e che devi imparare. Su Udemy ci sono centinaia di corsi di tutti i livelli dove puoi imparare … poi ovvio che non è il corso di Udemy che ti fa diventare un buon programmatore, ma dovrai fare i tuoi anni di esperienza. Il problema di fare il programmatore è che quello che impari oggi, non vale tra tre anni, devi sempre essere costantemente aggiornato. A 27 o 35 anni questo non è un problema, ma dai 40 ai 50 inizierà a pesarti, e se pensi che si va in pensione a 65 anni di media, diciamo che mi sento di sconsigliarlo. Hai 27 anni, hai già un JLPT3, fossi in te punterei ad ottenere il JLPT2, poi parallelamente impara a fare il programmatore, perché è pieno di annunci di lavoro dove cercano. Diciamo che iscriversi alla facoltà di ingengeria informatica a 27 anni, per quanto non sia io un programmatore e quindi prendi questo consiglio con le pinze, mi sentirei di sconsigliarlo. Se sei bravo con la tecnologia, diventa un freelance e impara da solo a programmare, a fare un sito ben fatto con wordpress, impara a creare siti di ecommerce con prestashop o woocommerce, imparare a fare campagne marketing con FB e Google Ads. Tra tutte queste cose che ho scritto, fare il programmatore è la più complessa, ma siccome ho amici che fanno i programmatori ma sanno fare solo quello ed hanno 50 anni, per quanto abbiano anche un lavoro fisso, li vedo molto infelici, quindi quello che ho scritto è dovuto anche da queste mie conoscenze.
      Hai scritto di avere vissuto un momento di depressione. Il modo per tenere lontani da se la depressione è avere degli obiettivi e fare sempre qualcosa per raggiungerli. Fare il JLPT2, o un corso di programmazione sono obiettivi. Devi sapere tu cosa fare della tua vita, ma ricordati che viviamo in un epoca dove grazie alla rete si possono ottenere gran parte delle conoscenza per fare quasi tutto, sta a te scegliere cosa imparare. In bocca al lupo per le tue scelte future.

  25. Madonna quanta verità in questo blog ahaha.
    Mi sono laureato in Lingue e civiltà Orientali a Roma da super fuoricorso, praticamente ho buttato 5 anni di vita per niente. Il percorso è stato talmente tedioso e frustrante che dopo essermi laureato a 26 anni ho deciso di smettere di studiare giapponese definitivamente. Super sad lo so, ma avevo perso proprio l’interesse.

    Durante l’università Sei bombardato da esami inutili che ti danno l’illusione di avanzare verso la fine del tuo percorso universitario mentre in realtà non stai conlcudendo nulla.
    Ho conosciuto solamente poche persone brave in giapponese nel mio corso ed era tutta gente che studiava da autodidatta e si faceva il culo. Se non fosse stato per loro probabilmente avrei rinunciato anche a laurearmi, invece fortunatamente mi hanno aiutato a finire il percorso e a dare gli ultimi esami di lingua.

    Lingue orientali devi farla solo se sei motivato a studiare per fatti tuoi e non puoi permetterti di andare in giappone, ma devi essere molto bravo a laurearti in tempo e a fare altro nel mentre. Devi avere le idee chiare, altrimenti finisci nel baratro.

    Ormai ho 29 anni e ho dimenticato quasi tutto di giapponese, ho odiato talmente tanto quell’università che non ho nemmeno più il coraggio di rimettermelo a studiare. Se vuoi imparare una lingua ci sono metodi sicuramente migliori.

  26. Ciao,
    Grazie per l’articolo molto interessante.
    Mi chiedo se convenga studiare Lingue e Culture Orientali nel caso uno voglia lavorare con Enti internazionali, per lo più pubblici, dove sapere il Giapponese come terza lingua è un plus e ti permette di trasferti in Giappone per un dato periodo di tempo. Inoltre, credi che studiare giapponese con Lingue e Letterature sarebbe la stessa cosa, o potrebbe esserci un pò più di focus sulla lingua? Come ultima cosa, credi sia possibile arrivare ad un N3 se passi un anno accademico in Giappone studiando solo la lingua?

    • sinceramente per quanto riguarda lavorare con Enti internazionali, se convenga studiare una lingua orientale non sono in grado di rispondere. Quello che ti garantisco, è che in un anno dedicato in Giappone a studiare solo lingua, N3 è pressoché garantito … inutile dire che dipende anche da quanto studi, ma con tre ore di lezione giornaliera per cinque giorni la settimana e altre 3-4 ore dedicate a studiare, e con un buon rapporto di amici/compagni con cui praticare la lingua, N3 è assolutamente possibile e dovrebbe essere l’obiettivo di chiunque dedichi un anno solo per studiare.

  27. Ti ringrazio davvero per questo articolo, non so quante lacrime ho versato proprio perché non ho preso lingue orientali.
    Sarei ancora in tempo per cambiare corso di laurea – sono una matricola – ma già avevo fatto di testa mia lo stesso ragionamento scritto in questo articolo: studio lingue da sola, per cui sono portata e verso le quasi provo una sincera passione, e sviluppo altre competenze in università, dato che ho più interessi. Ma c’è stato un problema, ovvero ho prima provato psicologia, poi scienze della comunicazione (precisamente culture digitali), infine scienze politiche e relazioni internazionali. Con grande rammarico, posso affermare che nessuna di queste facesse per me, nonostante le materie che mi sarebbero piaciute e le fantomatiche premesse e promesse dette all’open day. L’unica alternativa allora, era quella di prendere sempre lingue all’università, ma tedesco e russo, in cui studierei per bene le due lingue e anche le letterature per 3 anni, e basta, senza altri esami non inerenti alla cultura e inutili per quanto riguarda quello su cui si dovrebbe concentrare il corso, fino ad arrivare a un livello B2-C1, o almeno così c’è scritto nell’offerta formativa. In questo momento della mia vita non le studierei, ma sono comunque tra le lingue che vorrei imparare, infatti già ci provai non molti anni fa, o l’anno scorso (il covid mi ha scombussolato le capacità di orientamento spazio-temporale), sempre da autodidatta.
    Dunque, vista la tua considerazione sulla laurea in lingua giapponese, credi che quanto scritto nell’articolo si possa applicare anche al russo e al tedesco? E’ “inutile” laurearmi in russo e tedesco? Magari non te la senti di darmi una risposta o non so, perché di sicuro in giapponese hai molta più esperienza e conoscenza, tuttavia sarei più che felice di sentire anche il tuo punto di vista! Grazie per aver letto <3

  28. Concordo al 100% con l’autore sulle considerazioni sulle abilità linguistiche impartite dalla laurea in lingue orientali (o così si chiamava ai nostri tempi)- anche se in fondo lo scopo di tal laurea non era solo l’apprendimento linguistico. Dove invece mi trova meno d’accordo è sulla poca utilità del pezzo di carta al momento di cercare lavoro per chi intende rimanere in Giappone (si presume qui che il laureato si sia fatto almeno 6-12 mesi di scuola di lingua in loco e non che arrivi a Narita post laurea senza esperienza/contatti etc). Le opportunità non mancano nel mercato del lavoro grazie anche ad una certa mancanza di personale e laureati nella società giapponese. In particolare la fetta di mercato rappresentata da aziende straniere ha spesso opportunità per giovani che se la cavano con inglese e giapponese per chi è determinato (l’apertura mentale degli anglosassoni nell’assumere e’ una manna rispetto all’Italia).

    • valida è un termine “legale”, nel senso che una laurea è una laurea. Ma nei fatti, una laura non giapponese in Giappone non è considerata, nel senso che non viene valorizzata. Ma lo stesso vale per un giapponese laureato in una importante università giapponese che vuole lavorare in Italia.
      Quando si lavora nello spettacolo, bisogna fare delle audizioni, dei provini … e non penso che sia la laurea a farti ottenere un lavoro. Mettiamo che ci sia un violinista laureato alla nella scuola musicale più prestigiosa del mondo, e un altro laureato in un conservatorio italiano di basso livello. Se questi due violinisti fanno un’audizione per entrare in un’orchestra, vincerà il migliore tra i due e non chi ha il titolo maggiore. Ma è anche vero che se questi due violinisti volessero lavorare come insegnanti per lo stato dove i pezzi di carta hanno un valore numerico, quello che ha studiato nella scuola importante avrà più possibilità di lavorare. Questo per dire che con una laurea artistica come il DAMS, dipende tutto quale lavoro si vuole andare a fare.
      In Giappone tra i vari visti c’è quello artistico, se quindi troverai un lavoro artistico in qualunque campo, con qualcuno che ti assumerà e ti darà uno stipendio, hai le carte per entrare in Giappone. Ma lavorare nel campo artistico è veramente dura, in qualunque campo. Ti ho fatto l’esempio di un violinista e con la musica classica esistono le orchestre, ma in tutti gli altri settori artistici, avere possibilità di viverci, soprattutto in una nazione che non è la tua, è veramente dura. Ciò non toglie che nella vita bisogna sempre rischiare e provare.

  29. Buongiorno, ho intenzione di lavorare in Giappone: di viverci fino alla morte. Sebbene non ci sia mai stato la cosa che più mi affascina del paese è la cultura: conosco che non esiste un paradiso terreste, tutti i paesi hanno i loro pro e contro; ma io personalmente non ho mai avuto chissà quale aspettative o ambizioni lavorative e non ho mai provato alcun attaccamento a nessuna nazione se non al Giappone (seppur da lontano, dicendolo riconosco la mia banale ingenuità). Ho 19 anni, mi sono laureato allo scientifico, ho sempre voluto aiutare alle persone (non che lo abbia mai fatto veramente) e in particolare una delle cose che avrei sempre voluto fare è insegnare. Ho sempre amato l’inglese, dunque vorrei fare l’insegnante di inglese in Giappone (o qualcosa di legato a l’usare le mie abilità linguistiche in Giappone). fatto sta che non so se basti una lingua per ottenere un visto lavorativo che ti garantisca un visto permanente (come ho detto prima, non voglio vivere in Italia, né in Europa e neanche in America). L’unica cosa a cui vorrei dedicare la mia vita lavorativa è dare una mano a qualcuno con qualcosa (preferibilmente insegnando qualcosa) in Giappone. Non che mi stiano particolarmente a cuore i Giapponesi, da straniero in Italia (sono rumeno e sono vissuto in Italia da quando avevo 3-4 anni. Ovviamente una grande spinta per vivere in Giappone sono quello che è stato fatto in quel paese: dalla storia, la cultura, manga, anime, libri e tanto altro. Mi chiedevo dunque, quali potrebbero essere i corsi di Laurea migliori per realizzare il mio sogno? dovrei studiare inglese (all’università) o qualcosa di affine?
    Prima di aver letto quello che hai scritto, ho pensato che lingue orientali fosse un corso valido per raggiungere i miei sogni, dunque grazie. Mi rendo conto che devo studiare inglese tanto da diventare “Madrelingua” e so che il giapponese a livello N2 è indispensabile per trovare generalmente (non per fare l’insegnante di inglese) un lavoro e poter realmente vivere nel paese. In conclusione ti ringrazio di nuovo per farmi capire dove posso arrivare molto probabilmente con una laurea in lingue orientali e con dubbi mi informerò meglio.

    • Sei giovane, imparare l’inglese meglio che puoi. Vuole dire non solo stare sui libri, ma guardare film e serie SOLO in inglese. Partecipa a gruppi FB di qualsiasi cosa ti possa interessare, ma solo IN INGLESE … leggi libri IN INGLESE. Poi cerca di fare se possibile, sei mesi/ un anno a Londra, fai il cameriere e di mantieni, ma parlerai solo inglese. Poi ottieni tutte le certificazioni internazionali che dimostrano la tua conoscenza di questa lingua. Ottenute le certificazioni, allora puoi pensare ad andare in Giappone ad insegnare inglese. Certo devo però dirti che tra un americano e un italiano per quanto bravo, l’americano ti passerà sempre avanti, ma c’è una grande richiesta di insegnanti d’inglese che il lavoro salta fuori. Ed ovviamente insegnerai anche italiano.

  30. Sono uno studente universitario, precisamente unibg. Confermo che è uno spreco di soldi e tempo… soprattutto tempo. Ci sono giusto un paio di cose da dire:
    – Non impari un giapponese utile e “vero”: magari qualcosa di utile lo impari anche, ma è appunto giapponese studiato da un libro alla “the pen is on the table”. sono al terzo anno e mi manca solo l’esame di giapponese del terzo anno (che ho giovedì prossimo), lo dico già…. non lo passerò. perchè? per il semplice fatto che è un carico troppo grosso di “cose” da studiare SE SI STUDIANO ANCHE ALTRE 400 MATERIE INUTILI ASSIEME (senza contare la tesi da scrivere).
    – Agli esami sembra che ci prendano per il culo: posso testimoniare che in tutti e tre glli esami di tutti e tre gli anni, ci abbiano preso per il culo. Nelle prove d’esame troviamo sempre cose mai fatte nel corso, dai vocaboli, alla grammatica e kanji, il che rende ancora più difficile passarlo.
    – Stress: se volete imparare il giapponese e SOLO il giapponese, l’università è l’ultima opzione da considerare. avendo tutte le altre materie da studiare (alcune carine ed interessanti, tipo letteratura giapponese che incorpora anche storia, ti da un’infarinatura sulla cultura di un tempo) tipo letteraura della seconda lingua da scegliere, 2 linguistiche ITALIANE (in un corso di lingue orientali, avessi fatto linguistica giapponese magari….), storia ecc ecc…. si arriva ad un punto tale dove ti partono i nervi dallo stress. soprattutto se durante si lavora. Ho più volte pensato di lasciare, anche in questi giorni… ma ormai tantovale finirla in qualche modo.
    se potessi tornare indietro a 3 anni fa, non farei MAI E POI MAI questa università. Avrei scelto altro, e studiare giapponese come cosa “secondaria” da privatista, anche perchè mi diverto un sacco a studiarlo, ma non in queste condizioni.

    Se state pensando di iscrivervi a lingue orientali, siete avvisati che studierete per il 90% cose che non vi interessano e che non vi serviranno, ed il 10% che vi interessano e serviranno, ma le studierete comunque con un mindset tossico, come per dire “mi tocca studiarlo” quando invece dovrebbe essere “che bello che studio giapponese”.
    Detto questo io non mollo il giapponese sia chiaro. Finita l’uni triennale NON FARO’ la magistrale, proprio con lo stracazzo che la faccio… mi studierò giapponese per i cazzi miei qua in italia ancora un po’ (mi arrivano offerte di lavoro come addetto import export chiaramente rifiuto quelle in ambito giapponese dato che a momenti non so manco dire “documento” in giapponese), o in qualche modo in giappone tra un annetto. Il mio sogno è vivere in Giappone, sogno il Giappone, e lingue orientali lo ha solo allontanato di più sto sogno.
    Detto tutto ciò… a voi la scelta boyz. Minkia non mentiva nel blog, alla larga da sta merda di corso. 🙂

  31. Ciao, sto studiando giapponese in Italia per il momento(insieme ad un insegnante madrelingua) , il mio obbiettivo dopo il diploma è laurearmi in informatica direttamente in Giappone. Consigli?

    • più che laurearti in informatica in Giappone, impara in Italia a fare il programmatore, entra in Giappone con il visto da studente per 6-12 mesi, i primi 6 mesi stai 10 ore al giorno sullo studio del giapponese, dal settimo al dodicesimo mese dimezzi il tempo per lo studio della lingua e cerchi lavoro come programmatore. Se il tuo obiettivo è l’informatica, punta a Tokyo … al giorno d’oggi sapere fare il programmatore vuole dire avere lavoro in tutto il mondo. Bisogna però essere bravo e avere un minimo d’esperienza.

  32. Ciao, dovrò frequentare il 4°di un liceo e mi piacerebbe in futuro studiare e vivere in Giappone, cominciando verso il prossimo gennaio-febbraio un corso online di giapponese (certamente non di basso livello, ma medio-alto intensivo) con una durata di circa 1 anno e mezzo (quindi fino all’aver conseguito il diploma) secondo te andrebbe bene tentare l’esame per l’N3? In caso di riuscita andrei a frequentare un corso di lingua giapponese direttamente in Giappone per la durata di 11-12 mesi circa e magari riuscire ad arrivare ad un N2. Secondo te farei bene a percorrere questa strada o cambiareresti qualcosa a riguardo? Grazie in anticipo

    • definire un corso online di medio-alto livello intensivo non è facile da capire, perché non importa il livello del corso che vai a fare, ma prevalentemente quanto tu studierai. E soprattutto se di alto livello, frequentando anche una scuola superiore, devi essere sicura di riuscire a tenere il passo con il programma di studio. Se il corso è collettivo, non aspettano te, ma se il corso è individuale allora l’insegnante si adatterà ai tuoi tempi di apprendimento e di studio che potrai dedicare. Se devi fare un corso intensivo online e non riuscire a reggere il programma, meglio fare uno di “basso livello”, per poi andare in Giappone e metterti seriamente a fare un corso intensivo.
      Considera che molto universitari in tre anni di studio, difficilmente raggiungono un livello N3, quindi mi accontenterei di un N4 dopo N5. É giusto fare dei programmi, ma la tua aspettativa deve essere concretamente realistica, e fare un corso di un anno e mezzo online, frequentando le superiori e pensare di raggiungere N3, se pur nulla al mondo è impossibile, è statisticamente improbabile, diciamo che forse ci riesce una persona su mille, e non posso certo essere io a dire che non sarai tu questa persona. Se in Italia raggiungi un livello N4, magari con metà dei kanji di N3 imparati bene, se poi fai un intero anno intensivo in Giappone, con 3 ore di lezione al giorno e 4-5 ore di studio, quindi 7-8 ore dedicate alla lingua, parlando giapponese con i tuoi compagni di classe che diventeranno i tuoi amici, allora N2 è possibile. In bocca al lupo 😉

  33. ciao, stavo pensando di fare 3-6 mesi in giappone
    (in particolare a tokyo) per studiare la lingua, mi
    sono da poco iscritta al corso di
    giapponeseonline.com e lo inizierò a breve.
    consiglieresti gogonihon come organizzazione? o
    hai altri consigli?

  34. E per quanto riguarda l’insegnamento del giapponese in Italia?
    sono laureato alla triennale di lingue orientali quindi in qualche modo vorrei capire a cosa possa essere utile in ITALIA questo percorso.
    Ovviamente sono molto lontano dallo scegliere di fare la magistrale di questo indirizzo. Però se non si vuole lavorare e trasferirsi in Giappone un modo per sfruttare la triennale (anche eventuali master, magistrali in altri settori compatibili ecc) deve pur esserci!
    idee su come proseguire per la ricerca di un lavoro decente?

    • Insegnare giapponese in Italia da italiano, è una follia. Ci sono già i giapponesi che lo fanno. I pochi italiani che lo fanno, chiedono 5-8 euro l’ora. Se sei un ragazzi di vent’anni e vuoi pagarti una pizza può andare bene, ma non è un lavoro. Se ci sono dieci persone che insegnano giapponese di cui un solo madrelingua, il potenziale studente sceglierà sempre il giapponese. Se sceglie l’italiano è solo perché si svende. Se si conosce abbastanza bene il giapponese, intendo N2, in Italia ci sono molte occasioni di lavoro, ma bisogna aprire la mente e sapere dove cercare. Aziende italiane con sedi o rapporto commerciale con il Giappone. Aziende giapponesi con sedi in Italia, dove prendono prevalentemente a lavorare giapponesi, ma qualche italiano non manca mai. In Giappone c’è la Camera di Commercio italiana, e in Italia c’è la Camera di Commercio giapponese. Se li contatti e riesci a capire gli iscritti, hai già un’ottima possibilità di poter sfrutta la conoscenza del giapponese rimanendo in Italia. Se invece vuoi concentrarti sull’insegnamento della lingua, non devi puntare a insegnare giapponese agli italiani, ma italiano ai giapponesi. Come? Online. Ci sono molti grandi siti internazionali dove puoi proporti come insegnante. E un giapponese che vuole imparare l’italiano, se il docente parla giapponese, lo sceglie a occhi chiusi ed è disposto anche a pagare bene. Ovviamente c’è il problema del fuso orario, ma che in realtà non sarebbe neanche un vero problema, perché quando in Italia è mattina o presto pomeriggio, in Giappone è sera, che è l’orario in cui i giapponesi adulti, lavoratori, hanno tempo per fare lezione di lingua online.

  35. A mio avviso, ed essendoci passata, quello che scrivi è vero in parte.
    Ho fatto comunicazione interculturale per tre anni (era un indirizzo linguistico a estrazione economica e con giapponese e inglese come lingue straniere). Come giustamente descrivi tu sono arrivata a un livello N3 stiracchiato. Pur facendomi schifo business ed economia li ho sempre incorporati nel mio percorso di studi, perchè basarlo solamente sulle lingue straniere (per quanto siano la mia più grande passione) l’ho sempre considerato un azzardo.

    Purtroppo in Giappone ci sono andata per ora 2 volte, ma per conto mio da turista. Avrei voluto frequentare una scuola di lingua in Giappone, ma non potevo permettermelo: a tal proposito è corretto il calcolo che fai. Tuttavia per poter pagare la scuola in Giappone, il biglietto aereo e le spese di permanenza tutto in una botta sola, bisogna sborsare una cifra non indifferente e non tutte le famiglie possono permetterselo (inclusa la mia). Per i miei genitori era più semplice affrontare le spese universitarie razionate di volta in volta (e vivendo in casa loro, non ero fuori sede).
    Conconrdo con te in linea di principio che per trovare lavoro all’estero (e anche in Italia) bisogna essere specializzati in qualcosa e mi sento assolutamente di dare il tuo stesso consiglio.
    Tuttavia: molte delle persone che conosco, che come me hanno scelto un percorso linguistico, lavorano poi in aziende come commerciali estero. Qualcuno diventa addirittura export manager.
    Per mia parte sapere il giapponese mi ha permesso di essere assunta presso una multinazionale giapponese di Milano, dove sto facendo un buon percorso di carriera e dove uso quotidianamente giapponese con i colleghi sia della sede Italiana, che di quella estera.
    Una mia compagna di università (che ha quindi fatto esattamente il mio stesso percorso) si è recata in Giappone dopo la laurea, ha frequentato un corso di giapponese là e adesso vive felicemente in Giappone, lavora nell’ufficio amministrativo di una azienda specializzata in spot pubblicitari.

    Ciò detto concordo con te che in generale sia in Italia che all’estero è essenziale saper fare qualcos’altro oltre a parlare una lingua straniera, a meno che il proprio obiettivo finale non sia proseguire nell’ambito della ricerca umanistica (storica, letteraria, linguistica ecc della lingua scelta) oppure insegnare (per altro è fattibilissimo insegnare giapponese adesso in Italia, è una lingua molto richiesta sia nelle scuole superiori, sia come corsi privati).
    Non è tuttavia detto che facendo lingue orientali si resti all’asciutto: una volta entrati nel mondo del lavoro bisogna avere la volontà di imparare una mansione specifica, fare esperienza e cercare di abbinarla alla lingua che si ha studiato (lavorando per esemio in una azienda di quel Paese, es. Giappone, o che ha molti contatti e scambi con il Paese in questione).

    Buona fortuna a tutti!

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