Hikikomori è una parola che negli ultimi decenni si è diffusa in tutto il mondo. È un fenomeno che porta le persone ad autoescludersi dalla società, tagliando completamente rapporti umani e chiudendosi in casa o in una stanza per mesi o anni. Il nome deriva dalla fusione delle parole giapponesi “hiku = tendere” e “komoru = ritirarsi”.
In Giappone si contano oltre 500.000 casi di hikikomori tra i 15 e i 39 anni e oltre 600.000 tra i 40 e 64 anni, per un totale di oltre 1.100.000 persone!!!
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Chi sono gli hikikomori
L’hikikomori dorme di giorno e rimane sveglio la notte a leggere MANGA, guardare anime, giocare ai videogiochi e navigare in internet. Passa gran parte del tempo a chattare e giocare con altre persone via multiplayer, l’isolamento sociale è nella realtà ma non in quello virtuale dove costruisce una rete di rapporti con persone che non incontrerà mai … ma possono anche esserci casi dove l’assenza di comunicazione è totale e senza internet, rimanendo tutto il tempo di veglia a leggere manga e guardare anime.
Quando il fenomeno si protrae nel lungo periodo e si parla di anni, con casi di persone quarantenni e oltre rimaste chiuse nella loro stanza gli ultimi 15-20 anni della loro vita, la totale assenza di contatto sociale e prolungata solitudine li porta a perdere le abilità comunicative necessarie per interagire con il mondo esterno.
Un hikikomori può arrivare a non uscire dalla propria stanza senza lavarsi se non saltuariamente trasformando quello spazio in una piccola discarica. Il cibo viene lasciato dai genitori davanti alla porta del figlio e consumato all’interno della stanza senza che ci sia contatto tra loro. Hikikomori che abitano soli senza nessuno in grado di provvedere al cibo, una volta al giorno o a settimana generalmente la notte, si recano ai KONBINI per comprare pasti precotti o BENTO.
L’esclusione dalla società avviene gradualmente, sono giovani ragazzi che crescendo hanno paura di affrontare il mondo degli adulti, il mondo del lavoro, paura del futuro … il primo passo per autoescludersi è lasciare la scuola. Perdono energia e voglia di fare qualsiasi cosa, diventando eremiti moderni chiusi nella stanza.
Nonostante in Giappone il tasso di suicidi sia tra i più elevati al mondo, la percentuale tra gli hikikomori è bassa perché subentra uno stato di narcisismo e autocompiacimento che non li porta a togliersi la vita. Uno studio sul fenomeno ha riscontrato tra gli hikikomori disturbi mentali secondari come depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo della personalità e leggera disabilità intellettiva.
Come si cura questa malattia
La famiglia non può fare niente se non con un aiuto esterno di professionisti. La malattia viene trattata come un disturbo mentale con ricovero ospedaliero, sedute di psicoterapia e assunzione di psicofarmaci. Subentra poi una fase di risocializzazione entrando in un centro di riabilitazione dove alloggiano altri hikikomori.
Esistono organizzazioni no profit con volontari che si propongono di aiutare queste persone a integrarsi nella società, cercando di renderli indipendenti dalla famiglia attraverso l’assegnazione di piccoli lavori. I centri di riabilitazione sono strutturati come delle scuole con dei programmi didattici. Chi lavora in questi centri deve costruire un rapporto di fiducia tramite l’empatia, ottenere un legame con un hikikomori necessita di un lungo periodo. Attraverso uno studio del 2014 su 280 hikikomori il tempo necessario per riabituarsi al mondo è di circa dodici anni.
Numeri del fenomeno
Quando si parla di hikikomori in Giappone i numeri sono spesso contraddittori perché una famiglia con un figlio hikikomori tende a nasconderlo, con grande fatica chiederà aiuto e quando lo fa la situazione è grave.
Si nota la nascita del fenomeno ad inizio anni ottanta, con una forte crescita a fine anni novanta. Il Governo nel 2010 ha riferito di 541.000 casi hikikomori tra i 15 e i 39 anni e 613.000 tra i 40 e i 64 anni … oltre 1.100.000 di giapponesi vivono chiusi in casa isolati volontariamente dalla società, un numero impressionante! Milano città conta 1.300.000 abitanti!
L’hikikomori è prevalentemente un maschio primogenito di ceto sociale medio-alto e inizia a diventarlo tra i 17 e i 30 anni … hikikomori più adulti di 40 o 50 anni vivono isolati già da decenni. Il fenomeno riguarda solo il 10% delle femmine e di solito il periodo di reclusione è limitato.
Uno studio attendibile del 2018 sul fenomeno hikikomori in Italia, parla di 100.000 casi e se confrontiamo questo dato con 1.100.000 casi giapponesi sulla popolazione totale, un giapponese ogni 110 persone e un italiano ogni 600 persone diventa hikikomori … un giapponese ha cinque volte più probabilità di diventarlo rispetto a un italiano.
La famiglia giapponese
Prima che i genitori inizino a chiedere aiuto (quando lo chiedono), sperano che il figlio superi da solo questa fase. Viene interpretato come un momento di crescita dell’adolescenza e quando capiscono che il problema non si risolve da solo, la situazione non è più gestibile dalla famiglia. I genitori si vergognano a tal punto da non chiedere aiuto per il solo motivo di non farlo sapere, con timore di essere visti da qualcuno mentre si entra in una clinica specializzata. Continuano la loro vita nascondendo che loro figlio è chiuso in camera da mesi o anni.
Gli hikikomori sono figli di persone senza problemi economici in grado di provvedere anche a lungo termine. Quando una famiglia ha un basso reddito, se il figlio lascia la scuola viene costretto ad andare a lavorare diminuendo la possibilità che sorga questa patologia.
Nella famiglia giapponese il padre non cresce i figli, passa gran parte della vita sul posto di lavoro. Assume un ruolo di “uomo di casa” esercitando sui figli una “violenza simbolica”, evidenziando la sua dedizione al lavoro mostrandosi calmo e forte limitando emozioni e parole, creando un rapporto di distanza.
Secondo esperti la mancanza della figura paterna creano nel figlio un’interdipendenza troppo forte con la madre, impedendo un suo sviluppo psicologico autonomo. Il comportamento tipico di una madre verso il figlio hikikomori è non disturbarlo senza indagare sul motivo del malessere, sperando che nel tempo la situazione torni alla normalità. Quando l’isolamento diventa totale, c’è un’alta possibilità che il figlio mostri momenti di aggressività verso la madre.
In Giappone non è raro che i figli fino a 10 anni dormano ancora nel letto con i genitori, creando nel bambino una consapevolezza di dedizione della madre nei suoi confronti, situazione che influirà tutte le relazioni sociali anche in età adulta. La madre giapponese moderna ha sviluppato un senso d’iperprotettività verso il figlio, dal desiderio di proteggerlo dalle aspettative che la società gli impone.
Non si può attribuire questo fenomeno incolpando solo la famiglia giapponese, ma certamente ha le sue responsabilità.
Competitività sociale in Giappone
La ricetta perfetta per diventare un hikikomori oltre avere una famiglia come quella sopra descritta, è vivere in una nazione con un’estrema competitività sociale sin da bambini. Diventare hikikomori è la risposta alla pressione che impone la società verso un individuo.
I ragazzi giapponesi sin dalla scuola elementare devono essere eccellenti negli studi, alle scuole medie devono dedicarsi completamente allo studio e momenti di libertà sono pressoché assenti. Molti studenti delle scuole superiori anche con voti eccellenti, la sera frequentano una seconda scuola privata per cercare di mantenere i voti scolastici sempre al massimo.
Lo scopo di ogni genitore giapponese è crescere il figlio cercando di portarlo a entrare in un’università di alto livello che gli permetterà di lavorare in aziende di prestigio. Se non avviene la famiglia lo vive come un grande fallimento.
Ogni individuo in Giappone deve rispettare un percorso imposto dalla società. Una massima giapponese dice che “il chiodo che sporge deve essere preso a martellate”, il chiodo è un ragazzo ribelle e anticonformista, considerato per la società un problema. Non è un caso che gli hikikomori risultino spesso essere persone molto creative e intelligenti.
Tra gli adolescenti giapponesi ci sono molti casi di bullismo, causando nei ragazzi vittime spesso timidi e introversi, fobia sociale e scolastica. Parte così la paura di andare a scuola e il desiderio di chiudersi nella loro stanza creando un mondo sicuro.
Documentario hikikomori
Questo è un documentario di France 24 ma in lingua inglese, descrive il fenomeno hikikomori in Giappone. Se il video non dovesse più essere disponibile su YouTube, per favore scrivilo sotto nei commenti e sistemeremo, grazie!
Responsabilità della società giapponese
Non esiste la società perfetta, ma il poco tempo che viviamo su questa terra dovrebbe essere dedicato a provare a creare una società in grado di rendere le persone felici. Il Giappone ha un grande benessere economico, ma altrettanto grande è l’infelicità delle persone.
Ecco un elenco di punti che possono aiutarti a immaginare la società giapponese e comprendere perché sia più facile diventare hikikomori in Giappone rispetto ad altre nazioni del mondo.
RAGAZZI
- Dalla prima elementare alla fine delle superiori esiste solo la scuola!
- Alle elementari viene concesso al giorno una o due ore di gioco, ma dalle medie totale dedizione allo studio.
- Alle medie la pressione è elevata perché per entrare in una buona scuola superiore bisogna fare un test d’ingresso.
- Alle superiori lo stress da studio è talmente elevato da fare collassare gli studenti dalla stanchezza.
- Alle superiori anche se i voti sono eccellenti, spesso si frequenta una seconda scuola per mantenere i voti alti.
- Alle superiori l’unico pensiero per i ragazzi è prepararsi ad accedere a una buona università.
- I ragazzi più timidi e introversi vengono spesso bulizzati dai compagni e per gli insegnanti il problema non esiste.
- L’amicizia tra i ragazzi quando c’è, è solo a scuola … fuori la scuola non esiste contatto tra loro, bisogna studiare.
- Terminata la scuola i contatti con gli ex compagni termina definitivamente rimanendo senza amici.
- Se non si passa il test per accedere a una buona università è un dramma personale e per la famiglia.
- Nel mese in cui c’è il test per entrare all’università, c’è un picco superiore di suicidi giovanili rispetto agli altri mesi.
- Si può accedere a un’università di basso livello, ma dopo la laurea si avrà difficoltà a trovare un buon lavoro.
- Se non ci si laurea in una buona università e non si trova un buon lavoro, diventa difficile sposarsi.
- Per i giapponesi a qualunque età, l’amicizia vuol dire vedersi una o due volte l’anno.
- Le poche volte che gli amici si vedono, parlano di cose futili perché oggettivamente non sono veri amici.
LAVORO
- Per i primi anni di lavoro si è completamente sfruttati e sottopagati, lo scopo dell’azienda è sottomettere il nuovo arrivato.
- Gli straordinari sul lavoro non sono pagati e anche se il lavoro è finito, andare via prima dei colleghi è irrispettoso.
- Se la giornata di lavoro è otto ore, con gli straordinari si arriva a lavorare dieci/dodici ore tutti i giorni.
- Se un giapponese vuole fare carriera, l’azienda spinge che si sposi e metta su famiglia … sa che un uomo sposato con un figlio difficilmente lascerà un lavoro sicuro. Si tende quindi a far fare carriera a chi si pensa rimarrà a vita in quell’azienda.
- I lavoratori hanno poche settimane di vacanze durante l’anno e non viaggiano fuori dal Giappone, per loro il mondo è solo il Giappone. Si concedono un viaggio all’estero durante l’università e quando sono in pensione.
- L’azienda viene prima della famiglia, i figli vengono cresciuti dalla madre e il compito dell’uomo è rimanere in azienda per lavorare contribuendo economicamente alla sua crescita.
- L’uomo torna a casa tra le ore 21 e le ore 23 senza quasi mai vedere i figli se non per pochi minuti. Per via di questo stile di vita non si crea un vero rapporto padre-figlio.
- L’uomo essendo sempre a lavorare non avrà amici se non i colleghi di lavoro con cui parlerà solo di lavoro. L’unico modo di socializzare con i colleghi sarà di andare a bere con loro dopo il lavoro fino ad ubriacarsi.
RAPPORTI UMANI
- Il 40% degli uomini fino ai 30 anni non è mai uscito con una ragazza.
- I fidanzati si vedono un giorno a settimana per non più di un paio di ore.
- Molte persone si sposano senza amarsi solo per fare carriera, per mettere su famiglia e mostrare alla società di avere fatto quello che si aspetta da loro.
- L’interesse per il sesso tra i giapponesi è il più basso al mondo, anche se in età giovanile la motivazione è che si sentono troppo stanchi per il troppo lavoro e non provano interesse.
- Molti uomini si sentono più attratti dai personaggi femminili dei manga e degli animi piuttosto che da una donna vera.
- Quando un uomo ha un amante e se la moglie lo sa, fa finta di non saperlo perché il suo interesse è che il marito porti a casa i soldi.
- Divorziare in Giappone è segno di fallimento della vita. Se si divorzia la donna è marchiata e difficilmente troverà un nuovo compagno.
- Se in Giappone l’amicizia è difficile in età giovanile, è facile immaginare come lo sia in età adulta.
- Si può vivere tutta la vita in una casa senza non avere mai parlato ai propri vicini.
- Non esiste il concetto di piccola comunità di zona come in Italia può essere un quartiere o un paese, nessuno non conosce nessuno … se una persona ha un problema o sta affrontando un delicato momento della vita, nessuno se ne accorge e rimane sola.
- Non è raro trovare persone morte in casa da anni senza che nessuno si sia accorto di nulla.
- La percentuale di suicidi in Giappone è tra i più alti al mondo … per avere un’idea leggi AOKIGAHARA, LA FORESTA DEI SUICIDI.
Questo tipo di società quintuplica il numero degli hikikomori rispetto l’Italia … e in Italia se un ragazzo soffre di un disturbo simile prima o poi qualcuno proverà a fare qualcosa: un parente, un amico, un vicino di casa, un collega, un assistente sociale … in Giappone se sei hikikomori vivi nella tua stanza e se da li non esci per la società non esisti.
Da genitori come riconoscere un hikikomori
Ecco i segnali che un genitore dovrebbe recepire per prevenire questa problematica.
- Il ragazzo non ha amici … nessuno viene a casa e non viene mai invitato da nessuno.
- Se timido/riservato e non da un bell’aspetto fisico come imposto dalla società, potrebbe subire episodi di bullismo scolastico … anche se non fisico, potrebbe essere ignorato dalla classe come non esistesse.
- Nei giorni non scolastici rimane a casa invece di uscire con altri coetanei.
- Nei giorni non scolastici si alza tardi o poco prima dell’ora di pranzo, tendendo a dormire più del necessario.
- Passa gran parte del tempo collegato a internet o a giocare ai videogiochi.
- Se non usa internet e non gioca passa gran parte del tempo a guardare serie TV, spesso fino a tarda notte.
- Non fa nessuna attività fisica, niente palestra, piscina, bicicletta, camminate … non ha hobby o interessi.
- Inizia con discorsi del tipo non voglio andare a scuola ma voglio andare a lavorare.
- Lascia la scuola ma poi non cerca lavoro, perché dirà che senza titolo di studio non è facile e c’è la crisi.
- Senza scuola e senza lavoro il tempo davanti a internet e ai videogiochi è gran parte della giornata, sette giorni su sette.
Se il ragazzo non va a scuola, non vuole cercare lavoro, non esce con gli amici perché non li ha, non ha interesse a uscire di casa ma passa gran parte del tempo davanti a internet e videogiochi e TV, sono tutti segnali da non sottovalutare. Anche se al momento può sembrare solo una fase della crescita, se questo stile di vita si protrae per anni, grave lo diventerà … un consulto con uno psicologo con esperienza d’isolamento sociale è la cosa giusta da fare.
Hikikomori in Italia
Il fenomeno hikikomori c’è in tutto il mondo, Italia compresa. Sul sito di questa associazione HIKIKOMORI ITALIA troverai molti articoli e video per approfondire l’argomento hikikomori in Italia.
Qua un video con il ragazzo hikimori a sinistra e il fondatore dell’associazione sopra citata a destra. Sul canale YouTube di questa associazione potrai trovare molti altri video-interviste a ex-hikikomori con il loro racconto. Se il video non dovesse più essere disponibile su YouTube, per favore scrivilo sotto nei commenti e sistemeremo. Grazie
Minkia si è autoescluso dalla società!
Cosa pensi di questa patologia? Scrivi un commento sotto, grazie!
Segnalo l anime intitolato “welcome to NHK” che per protagonista ha proprio un hikikomori. Anime attualissimo , una commedia amara, che senza rinunciare a piccoli momenti di comicità, ci mostra aspetti sociali e rapporti interpersonali tipici giapponesi che altri anime moderni raramente mostrano e che un turista di merda giappominkya non potrebbe mai notare. C è tutto su youtube
Grazie della segnalazione … qui la prima puntata https://www.youtube.com/watch?v=i1G7p-N7MmU e nel canale youtube ci sono le altre puntate tutte in italiano 😉
come mai però, in molti film, anime, manga ecc, fanno vedere i rapporti di amicizia alla pari dell’occidente? non credo che per i giapponesi, vedersi con gli amici, significhi vederli una o due volte l’anno.. questa cosa avviene solo nelle “provincie” o anche nelle grandi città?
avviene in tutto il Giappone. Devi però anche capire che non penso sia molto interessante per i lettori guardare film, anime o leggere anime che con hikikomori come tema 😉 … anche in Italia esiste la depressione, ma nelle serie TV italiane non mi sembra ci siano sempre dei depressi tra i protagonisti
fino a quando si è in età da studio, quindi università inclusa, ci si vede anche spesso come in occidente. Nel momento in cui si entra nel mondo del lavoro, l’amicizia cambia radicalmente, spesso si cambia città e i contatti scendono a una o due volte l’anno. Ovviamente non esiste una regola precisa, ma in linea di massima i rapporto umani in Giappone funzionano così.
“I lavoratori hanno poche settimane di vacanze durante l’anno e non viaggiano fuori dal Giappone, per loro il mondo è solo il Giappone. Si concedono un viaggio all’estero durante l’università e quando sono in pensione.”
…Ma se e’ pieno ovunque di turisti giapponesi !!!?!
I turisti che vedi hanno prevalentemente tra i 20-22 anni e oltre i 65 … sono quindi universitari o pensionati. E cmq anche se tu pensi di vedere dei giapponesi, per quanto tu ne sia convinta, non avendo l’occhio allenato, molti sono cinesi o coreani.
hai ragione, se una persona non ha l’occhio abituato, spesso cinesi, coreani e giapponesi sono la tessa cosa. Quando invece abiti in Giappone e ti abitui ai loro lineamenti, si vede una netta distinzione.
sicura che siano giapponesi? E quelli che pensi siano giapponesi, che età hanno?